E’ stato siglato un accordo tra il Intesa Sanpaolo – Official Global Banking Partner di Expo 2015 – e Piccola Industria Confindustria a sostegno delle piccole e medie aziende alle quali viene proposta un’ampia gamma di soluzioni in linea con l’idea di una finanza sempre più strategica, al servizio della crescita e della competitività del sistema imprenditoriale del Paese. Al centro della collaborazione un nuovo plafond di 10 miliardi di euro, che si aggiunge ai 35 miliardi già stanziati con gli accordi precedenti, e un programma focalizzato su interventi in tema di crescita, innovazione e start up, export e internazionalizzazione.L’accordo pone al servizio delle piccole e medie imprese le competenze di Mediocredito Italiano, il polo per la finanza d’impresa di Intesa Sanpaolo, per sostenere gli investimenti e i percorsi di crescita delle aziende attraverso finanziamenti specialistici, credito agevolato, leasing, factoring e consulenza per la finanza d’impresa. L’intesa siglata oggi è la quinta fase di un percorso che Piccola Industria Confindustria e Intesa Sanpaolo hanno intrapreso a partire dal 2009. Attraverso gli accordi con Piccola Industria Confindustria, dal 2009 al 2014, Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione delle imprese associate 45 miliardi di euro.
“Piccola Industria collaborerà, anche con il supporto delle sue componenti territoriali, per valorizzare le soluzioni proposte dalla nuova intesa che quest’anno si focalizza con decisione sull’innovazione a 360°. In particolare, grande attenzione sarà rivolta a promuovere l’incontro e la contaminazione tra startup ad alto potenziale di sviluppo, o realtà già operative, con aziende consolidate per creare sinergie di crescita e innalzare l’innovazione complessiva del paese. In Italia, abbiamo molte aziende competitive e all’avanguardia che fanno la differenza, anche grazie alla ricca catena di fornitori innovativi. Sono queste le realtà su cui puntare come esempi eccellenti che possono fungere da traino per l’intero sistema. La sperimentazione prevista dall’accordo proprio su queste imprese con cui individuare nuovi criteri di natura qualitativa per valutare il merito di credito è un passaggio fondamentale per modernizzare le relazioni con le banche e cogliere le reali potenzialità di sviluppo delle imprese”, dice Alberto Baban, presidente di Piccola Industria Confindustria.