Lartigianabottoni, sartoria del decoro per le griffe
italiane sbarca a NYC

bottoni003Nata dall’intuizione di Giuseppe Gualini che nel 1961 avviò l’attività puntando sul bottone da donna, l’azienda è leader nel settore dell’accessorio in resine pregiate sotto la guida dei figli Antonia, Stefano e Denis. Con i suoi bottoni, bijoux, accessori per calzature e pelletteria realizzati in esclusiva per le più importanti griffe dell’haute couture e del prêt-à-porter, Lartigianabottoni S.p.a. si fa ambasciatrice della moda italiana nel mondo con un export pari al 50% del fatturato.

Collocata in quella che è stata definita la “Button Valley”, il distretto manifatturiero che si snoda lungo il fiume Oglio tra Bergamo e Brescia, l’azienda di Bolgare rinnova la tradizionale vocazione del territorio che ha avuto il suo boom nei primi decenni del secolo scorso e ancora oggi produce ricchezza per il Paese con una settantina di attività. In controtendenza rispetto alla spinta a delocalizzare, rafforzata anche in questo distretto dal morso della crisi, la filiera della produzione è rimasta tutta made in Italy al 100%, dalla scelta del materiale alle varie fasi della lavorazione condotta interamente nello stabilimento bergamasco che dà lavoro a un centinaio di famiglie: «Scelta è dettata dal desiderio di mantenere il livello di qualità richiesto dalla fascia alta di mercato alla quale ci rivolgiamo e di non tradire quei principi di etica del lavoro a cui la nostra famiglia si è sempre ispirata». Lartigianabottoni è un’industria, ma non ha perso la cura artigianale nella creazione di soluzioni speciali per i singoli committenti grazie a un ufficio stile unico nel suo genere composto da dieci addetti che elaborano nuove proposte alle quali gli stilisti possono ispirarsi per dar forma a una collezione personalizzata con il proprio marchio. L’attività diventa frenetica prima dei grandi appuntamenti delle sfilate di moda a Milano e Parigi: dal disegno dei decori fino agli ultimi ritocchi direttamente sugli abiti un attimo prima che le modelle scendano in passerella. Creatività e innovazione attraverso la ricerca di nuove visioni estetiche sono la linea guida nell’ideazione delle collezioni. L’ispirazione viene dai viaggi, a partire da quelli negli anni ’60 in Medio Oriente, a Damasco e a Beirut, dai quali vengono suggestioni su forme, colori e giochi di luce.

«Il bottone non deve solo allacciare, ma deve anche decorare». Tutto nacque dal bottone da donna, inteso non solo e non tanto come elemento funzionale, ma soprattutto come decorazione capace di fare la differenza su un vestito. Poi nel 1978 arrivò l’intuizione della forma sferica, la “pallina” come trait d’union tra il bottone e l’accessorio che spianò la via verso il bijoux (1981). Oggi l’azienda produce bottoni e fibbie, bijoux (collane, bracciali, orecchini e spille) e componenti per bigiotteria, tutti in resine pregiate, materiali che uniscono le doti della flessibilità alle possibilità di giocare con le sfumature di colori. Con gli stessi materiali l’Azienda realizza anche accessori per pelletteria e calzature, settore in forte sviluppo.

«All’interno dell’azienda continuano ininterrottamente la ricerca e la sperimentazione: vengono prodotti nuovi materiali, le resine vengono mescolate con fiori di camomilla e petali di rosa, segature, sale, riso, fogli di carta stampata nella creazione di prodotti esclusivi e originali». Le resine utilizzate per fabbricare bottoni e bijoux sono lavorate internamente in base a progetti su misura. Fino a qualche anno fa la produzione della materia prima avveniva in un laboratorio chimico ora trasformato in uno spazio espositivo che si propone come show room e primo museo delle tecniche di lavorazioni per raccontare l’evoluzione dell’accessorio in resina in 50 anni di storia.

Poliestere: particolarmente resistente alle alte temperature, è una resina usata per bottoni, bracciali ed elementi per collane. Le fantasie possono essere le più varie, dall’imitazione della madreperla alla pietra dura o alla bakelite, alle inclusioni.

Metacrilato o Plexiglass: questo materiale si piega facilmente ed è quindi adatto a fibbie e cuff (bracciale aperto) o utilizzato quando si richiede una superficie piatta ma di spessore basso, sotto i 4 mm, per la sua elasticità. A seconda della sua origine (granulare o da lastra), questa resina può essere lavorata con due tecniche: il metodo più tradizionale con stampi in acciaio, usati per quantità importanti o per forme abbastanza basiche, e la fresatura fatta a pantografo o attraverso un raggio laser che può tagliare o incidere un pezzo.

Acetato di cellulosa: è la resina più nobile e costosa. Si utilizza per i suoi effetti molto particolari ed unici, difficilmente duplicabili in altre resine. È molto elastica ed ha come particolarità la saldatura che diventa invisibile attraverso una speciale tecnica di incollaggio.

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