Governo assente al tavolo di Missione Mobilità

FOTO2 (1)Si è conclusa la seconda edizione di Missione Mobilità, manifestazione dedicata alla mobilità su due e quattro ruote che si è tenuta nella sede della Pontificia Università Lateranense promossa da Amoer, Associazione per una mobilità equa e responsabile. Al centro del dibattito la denuncia delle continue vessazioni subite da automobilisti e motociclisti e l’analisi e proposte presentate alle istituzioni per superare la crisi del settore. “Siamo entrati in contatto diretto con 14 rappresentanti del Governo”, ha evidenziato provocatoriamente Pierluigi Bonora che di Amoer è il presidente, “nessuno ci ha dato la propria disponibilità a partecipare. Alcuni hanno confermato e poi disdetto, altri non hanno proprio risposto. La convinzione è che non abbiano risposte da dare. La sensazione è che parlare di auto e mercato possa nuocere al consenso. I rappresentanti politici sono le stesse persone impegnate a parlare di Iva e tasse e contribuiscono ad affossare il settore. Eppure si tratta di un complesso composto da diversi settori produttivi che, fino al 2011, hanno garantito l’11,4% del Pil (fatturato), il 16,6% di contribuzione al gettito fiscale nazionale e 1.200.000 addetti, tra diretti e indotto. Nonostante questi numeri, il nostro ospite quindi oggi rimane una sedia vuota e questo ci dispiace molto”. Di seguito le dichiarazioni dei partecipanti all’iniziativa.

Romano Valente – direttore generale UNRAE

Bisogna far presente al Ministero dello Sviluppo Economico il peso che ha tutta la filiera produttiva e distributiva dell’automotive sull’economia del Paese. Questo settore ha perso 10.000 occupati; dati significativi che non si possono non considerare nell’economia generale e globale se si cercano soluzioni alla depressione dei mercati.

Elisa Boscherini – responsabile relazioni istituzionali di ANFIA

C’è un’attenzione maggiore al prodotto e ANFIA lavora a 360° sulla mobilità che coinvolge tutti i tipi di veicoli e tutte le macro aree: sicurezza, ambiente, energia e ricerca. Abbiamo nel nostro paese delle aziende d’eccellenza dalle quali vengono presi spunti per tutto il mercato globale; dovremmo puntare su questo in una logica WIN-WIN: costruzione, trasformazione ed equipaggiamento degli autoveicoli che possa far nascere nuove prospettive utili.

Gianluca De Candia – direttore generale ASSILEA

Abbiamo registrato più del 30% di calo rispetto allo scorso anno nel settore del leasing. Solo negli ultimi 5 mesi possiamo dire di avere una leggera ripresa. Il nostro portfolio per il 75% è composto da rappresentanti della piccola e media impresa, categoria che sta attraversando un periodo complicato che si riflette sul nostro settore. Oggi sarebbe importante avere un supporto dallo Stato.

Saverio Greco – vice presidente Federauto

Si affossa l’auto perché, come la casa e il lavoro, è facile da tassare. Inoltre, nella filiera distributiva, gli interessi sono spesso contrastanti perché governati da problemi di natura politica ed economica che prescindono dalle vere esigenze del settore e del mercato.

Pietro Teofilatto – direttore noleggio a lungo termine ANIASA

Anche l’autonoleggio sta risentendo in questo momento delle preoccupazioni e delle incertezze dell’economia. Tuttavia la flotta complessiva del noleggio cerca di mantenere le sue dimensioni puntando sul fatto che in un momento di difficoltà come questo si possano scegliere nuove modalità di uso e di consumo di beni durevoli come le auto.

Salvatore Piccolo – responsabile settore autotrazione ASSOGASLIQUIDI

Il nostro settore è in controtendenza, grazie a una politica di favore con tasse più basse, agevolazioni verso l’utilizzo e l’acquisto di auto alimentate a gas. Questo ci permette di guardare con ottimismo al mercato. Gas per autotrazione, quindi, come leva utile per la ripresa del mercato.

E’ toccata poi alla task force dell’auto di Amoer confrontarsi su idee e proposte per rilanciare il mercato dell’auto. Sono intervenuti: Pierluigi Bonora, presidente di Amoer; Paolo Artemi – giornalista e coordinatore della task froce, Giulia Marrone, Pier Luigi del Viscovo, Francesca Sandri, Aldo Novelli.

Pier Luigi del Viscovo – direttore del centro studi Fleet&Mobility

Se si fotografa il mercato in relazione all’andamento delle domanda non si può prescindere dal fare alcune considerazioni: la contrazione delle vendite e la sobrietà degli acquisti che sta caratterizzando questi anni non sono dovuti solo alla crisi finanziaria che rimane, comunque, un fattore importante, ma anche ad un paniere di scelte, molto più variegato rispetto agli scorsi anni, che riguardano la mobilità. Il modello di business deve cambiare e adattarsi a quelle che sono le nuove regole. Per esempio sarebbe importante cambiare il modello distributivo, le concessionarie dovrebbero sperimentare alcune forme di commercio al dettaglio, forse più difficile e impegnativo da applicare, ma che alla lunga può risultare risolutivo. Il concessionario deve muoversi e seguire il potenziale cliente, deve andare a “trovarlo” fisicamente nei punti di ritrovo che possono essere le piazze o i centri commerciali, per fare un esempio. Inoltre, la crisi impone un utilizzo più razionale dell’auto per contenere i “costi”: le auto si conservano meglio perché migliori e più tecnologiche ma anche perché si utilizzano meno. Per concludere, non si può parlare di una vera e proprio de-motorizzazione, certamente le automobili si vendono di meno ma le macchine ci sono e ci saranno.

Aldo Novelli – studente e componente della task force

Bisognerebbe focalizzare l’attenzione sugli atteggiamenti dei giovani non ai “giovani” come categoria. Oggi l’auto costa non solo in termini economici, ma anche in termini di sacrificio quotidiano; le nuove generazioni sono molto diverse dalle precedenti e vivono una realtà fatta di mille sfaccettature e difficoltà. Nonostante alcuni strumenti di sostegno economico come il “prestito d’onore” o altre agevolazioni che vengono fornite dalle stesse case automobilistiche, le difficoltà per i ragazzi rimangono tante e aggravate anche da un atteggiamento di diffidenza nei loro confronti: un giovane alla guida seppur inesperto non vuol dire che non sia attento e irresponsabile. Una soluzione potrebbe essere rappresentato dal prestito d’onore per i giovani che desiderano acquistare un’auto.

Giulia Marrone – direttore comunicazione ANCMA

Bisogna promuovere, supportare e sostenere tutto il comparto industriale che riguarda l’automotive e non solo. Importantissima in questa fase è la comunicazione, l’utente finale oggi è diverso e variegato e bisogna prenderne atto a prescindere che ci si rivolga alle 2 o 4 ruote. Facciamo parte di un sistema complesso ed è essenziale trovare un ponte tra l’industria e il consumatore; oggi chi compra un’auto o una bici può non essere un esperto che vuole un determinato prodotto ma un semplice acquirente che deve essere assistito e supportato nella scelta.

Francesca Sandri – studente e componente task force

I giovani oggi sono sempre connessi e la tecnologia ha cambiato radicalmente lo scenario che viviamo quotidianamente. Anche la mobilità si deve adeguare a tutto ciò, forse un ragazzo oggi preferisce avere in auto la porta usb per ascoltare la musica dallo smartphone piuttosto che una bellissima vettura con i cerchi in lega. Questo per dire che la tecnologia che pervade la nostra vita ci regala mille soluzioni alternative alla mobilità classica che vede l’auto al centro dello spostamento. Con un telefonino e una connessione in tempi rapidissimi possiamo trovare alternative veloci di spostamento che ci portano, spesso, a non considerare l’auto come mezzo fondamentale di trasporto.

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