American Airlines ci riprova con US Airways
Una fusione per sopravvivere

Parker, DougSommersi dai debiti, con un calo di clientela vertiginoso iniziato dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 e moltiplicatosi dopo l’inizio della Guerra del Golfo che la costrinse al quasi fallimento nel 2003, American Airlines, nella foto il suo ceo Doug Parker, tenta un rilancio in cordata con un’altra compagnia americana la US Airways groupcoordinando un piano di recupero completo verso i propri creditori. Ma è un piano che secondo alcuni analisti finanziari americani è destinato a fallire vista l’opposizione dell’Antitrust americano che ha espresso un parere negativo sulla fusione destinato a coprire altri buchi nel già compromesso bilancio aziendale.Già tre anni fa American era entrata in amministrazione controllata. Di fatto Amr Corporation, la società cui fa capo la compagnia aerea, aveva chiesto la protezione dai creditori al tribunale di New York con l’intento di conseguire una riduzione permanente dei costi e della struttura del debito e garantire la propria sostenibilità. Secondo gli ideatori la fusione tra AMR Corporation e US Airways group, Inc. farebbe nascere una nuova American Airlines sotto l’ombrello American Airlines Group Inc..  La nuova compagnia deterrebbe circa 6.700 voli giornalieri con 330 destinazioni in oltre 50 paesi e più di 100.000 dipendenti a livello mondiale.

I due partner della fusione sulla carta garantirebbero maggiori benefici per i passeggeri che godrebbero di più servizi grazie “a un network mondiale ancora più grande e al potenziamento dell’alleanza oneworld®“. US Airways uscirebbe da Star Alliance il 30 marzo prossimo per entrare subito dopo, in oneworld. “Grazie all’ampliamento del network globale e a forti basi finanziarie”, si legge nel comunicato diramato da American, “la nuova American garantirà benefici significativi ai consumatori, alle comunità, ai dipendenti e agli stakeholders”.

Nei mesi scorsi – la notizia della fusione è del febbraio 2013 –  a contrastare questa azione economico-sindacal-finanziaria si erano messi di mezzo il Dipartimento di Giustizia e l’Antitrust che nelle ultime settimane hanno fatto cadere la loro opposizione. L’accordo che ha fatto desistere i detrattori della fusione, prevede meno slot sul Washington Reagan National Airport, decisione che porterebbe a una maggiore concorrenza su molte  tratte e tariffe più basse per le principali città americane. Sulle tratte nazionali, infatti la nuova compagnia aerea avrebbe controllato il 69% di tutti i voli, scesi ora a 44 voli. Secondo il procuratore generale William J. Baer l’accordo prevede il via libera a livello nazionale per i vettori low-cost come Southwest, JetBlue e Virgin America, e la rinuncia al Boston Logan International, Chicago O’Hare International, Dallas Love Field, Los Angeles International, Miami International e LaGuardia di New York.

D’altra parte – come riportato dal The Washington Post – questo accordo era inevitabile visto le precedenti mega-fusioni tra Delta con Northwest e United con Continental. Sempre secondo il procuratore generale Baer i vettori low-cost che acquisteranno gli slot e i gate lasciati liberi dalle due compagnie saranno in grado di offrire una maggiore concorrenza all’utente finale che avranno maggiori possibilità di scelta.” Anche se in questo momento economico molti analisti sostengono che le compagnie low cost non dispongono di un numero di aerei sufficenti per garantire collegamenti nè per le grandi rotte nè per quelle interne e minori. Inoltre la vendita degli slot può eliminare alcune rotte senza scalo lasciando sguarnite alcune città più piccole. Lo stesso Baer ha sottolineato che pur consapevole che la concentrazione porta a un minore numero di voli da Washington Dc, il Dipartimento di Giustizia non ha alcun potere nè di direzione , nè di indicazione su dove le compagnie aeree scelgono di volare.

Anche i consumatori dell’Unione hanno espresso un giudizio negativo su questa fusione perchè alla riduzione dei prezzi per i consumatori delle città e dei mercati con presenze massicce di compagnie aeree, si contrapporrebbe un certo monopolio di alcune compagnie su alcune tratte rimaste che comporterebbe un minor numero di scelte per i voli.  L’eliminazione di alcuni voli e tratte da parte di Us Airways in alcuni scali, per esempio, comporterebbe automaticamente la possibilità di fare crescere i prezzi a vantaggio di American che nello stesso scalo rimarrebbe a coprire l’assenza della società partner. Sempre per le agguerrite associazioni dei consumatori americani l‘acquisizione di US Airways di American pregiudicherebbe la concorrenza per il trasporto aereo commerciale nei mercati locali in tutti gli Stati Uniti e si tradurrebbe in tariffe più alte e meno servizi per i passeggeri.

L’anno scorso American Airlines che ha sede a Fort Worth ha fatto volare circa 80 milioni di passeggeri con 250 destinazioni in tutto il mondo e 24 miliardi di dollari di entrate. US Airways, con sede a Tempe, in Arizona, ha fatto volare più di 50 milioni di passeggeri in più di 200 destinazioni in tutto il mondo realizzando un fatturato di 13 miliardi dollari.

Nonostante questa fusione per operare come compagnia unica American e US Airways avranno bisogno di un lasso di tempo compreso tra i 18 e i 24 mesi. Nel frattempo i passeggeri potranno continuare a volare con la compagnia da cui hanno acquistato il volo prima della fusione. In poche parole: “business as usual.” I due siti, www.aa.com e www.usairways.com, i due sistemi di prenotazione e i loyalty programs resteranno separati durante il processo di integrazione. Durante il processo di integrazione il nuovo sito di American aa.com/findyourway fornirà ai passeggeri tutte le informazioni relative al processo di fusione. 

Congiuntamente alla finalizzazione della fusione, è diventato effettivo il piano di riorganizzazione di AMR. US Airways Group, Inc. si è fusa con e in un’affiliata di AMR Corporation e AMR Corporation è stata rinominata American Airlines Group Inc. Il titolo comune ha già iniziato a essere scambiato al NASDAQ Global Select Market con il simbolo rispettivamente “AAL” e “AALCP”. Ogni azione in circolazione del titolo comune di US Airways Group, Inc. sarà convertita in un’azione del titolo comune di American Airlines Group Inc. e ogni credito chirografario precedente al Chapter 11 e valore del titolo in circolazione nei confronti di AMR Corporation, saranno soddisfatti dal titolo comune o preferito di American Airlines Group, conformemente da quanto stabilito dal piano di riorganizzazione.

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