Come cambiano le regole degli agenti immobiliari

Dal 31 ottobre  gli agenti immobiliari non potranno più segnalare  mutui ai propri clienti, e ottenere un ricavo. E’ quanto stabilito dal decreto legge 141/2010 che entra in vigore, dopo due anni transitori, il 1 novembre 2012. La segnalazione dei mutui è stata un’attività che gli agenti hanno svolto da sempre (ma non per tutti) e che ora viene a mancare. Cosa cambia per la professione? Secondo Samuele Lupidii, vice presidente nazionale Fiaip, con delega al credito, intervistato da Monitorimmobiliare, la legge 141 ha messo fuori causa gli agenti immobiliari dall’intermediazione dei mutui. “Questo a favore di banche e mediatori creditizi”, dice Lupidii. “Ora lo potranno fare, ma senza alcun guadagno. Il paradosso è che il ritorno economico a favore dell’agente non aveva ripercussioni sui clienti, in quando i vari operatori definivano la suddivisione degli utili”.  Quali saranno i vantaggi di questa decisione? ” L’aspetto positivo è che ora i mediatori autorizzati sono molto preparati, devono prestare grande attenzione ala reputazione e che ora la società di mediazione è responsabile anche per fatti penali riconducibili al mediatore. Senza dubbio un passo avanti rispetto al passato. Quali saranno le ripercussioni sul mercato di questa legge ?
“Di fatto allungherà i tempi della compravendita. Non sarà più l’agente a fare da coordinatore delle attività dell’acquirente. Avremo tempi più lunghi  per definire le pratiche di finanziamento, in quanto gli acquirenti saranno sconosciuti ai mediatori.
E in questo momento di mercato non se ne sentiva il bisogno”.
Quindi si prevede un periodo di contrazione per gli agenti immobiliari?
“Il reddito che viene a mancare da questa attività non potrà compensato se non da un aumento del numero di compravendite. L’impossibilità di parlare di prodotti finanziari ai clienti e quindi viene meno una fonte di reddito. Se le banche non riprenderanno a erogare mutui il mercato resterà immobile”. Secondo Lupidii gli agenti dovrebbero  cercare l’appoggio dei consulenti del credito, non per le provvigioni, ma per portare a termine senza intoppi la trattativa, che altrimenti potrebbe sfumare. “Assisteremo a una selezione ancora più severa di quella a cui ormai stiamo assistendo da alcuni anni. Per superare servirà soprattutto una  formazione continua e molta determinazione. Inoltre  credo che si può continuare a lavorare a lavorare da soli, ma senza collegamenti con altri professionisti sarà sempre più difficile”.

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