“Ringrazio tutti gli associati per la fiducia accordatami. Da molti anni mi occupo di servizi pubblici ed è per me una sfida professionale davvero stimolante quella di accompagnare il sistema associativo in questa fase di grande cambiamento. Le utilities, per loro stessa natura, affiancano attenzione al sociale ad esigenze di competitività industriale, hanno un forte radicamento sul territorio, ma devono guardare a mercati nazionali e anche internazionali. A questo si sommano le differenze tecniche intrinseche dei settori acqua, energia elettrica e gas”.Con queste parole Giovanni Valotti – 52 anni – ha assunto la presidenza di FederUtility, la federazione che riunisce i gestori del servizio idrico, dell’energia elettrica e del gas, succedendo a Roberto Bazzano – presidente uscente. Prorettore per le relazioni istituzionali e ordinario di economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche all’Università Bocconi, Valotti ha ricoperto diversi incarichi in qualità di presidente in imprese operanti nel settore dei servizi pubblici. Durante questo mese di giugno ha lasciato la presidenza dell’azienda idrica MM Metropolitana Milanese S.p.a. per assumere il ruolo di presidente del gruppo A2A S.p.a. (utility quotata in Borsa, secondo operatore elettrico italiano e tra i protagonisti nel settore ambientale).
Autore di numerose pubblicazioni scientifiche – sui temi dell’innovazione nel settore pubblico e nelle imprese di pubblica utilità –, Valotti ha collaborato con il Dipartimento della Funzione Pubblica ed è componente di diversi comitati scientifici nazionali ed internazionali. “Guidare la federazione che riunisce anime e territori diversi”, ha proseguito Valotti, “richiederà una visione da regista, una squadra solida e competitiva e una grande attenzione al mutamento della società. Il mondo delle utilities è differenziato, come il nostro Paese. Ci sono aziende quotate, pubbliche, private e miste, monoservizio o pluriservizi ed enti locali che gestiscono in modo diretto. Responsabilità della federazione è promuovere e sostenere una continua qualificazione dell’offerta, affiancando percorsi di sviluppo delle imprese fondati sul miglioramento dell’efficienza e del servizio finale al cittadino. Per fare questo, è importante puntare ad una semplificazione, attraverso l’accelerazione nel processo di creazione di una rappresentanza unica di tutto il mondo dei servizi pubblici (energia, acqua e ambiente) e, in questo modo, assicurare la valorizzazione di tutte le competenze storicamente presenti in questi settori”.