Aveva annunciato uno sciopero della fame il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, contro la norma Europea che “espropria” le case ai clienti delle Banche, senza alcuna salvaguardia per il debitore ponendo seri problemi di costituzionalità Roma.
“In attesa che la commissione Finanze alla Camera venga dibattuta la bozza di decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue 17 del 2014 «Direttiva sul credito ipotecario», norma da approvare entro il 21 marzo 2016 io presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro ci ha rilasciato una breve intervista. L’articolo 28 del testo approvato a Bruxelles dice che «gli Stati membri non impediscono alle parti di un contratto di credito di convenire espressamente che la restituzione o il trasferimento della garanzia reale o dei proventi della vendita della garanzia reale è sufficiente a rimborsare il credito».
Cosa significa questo per i contribuenti?
“Per patto espresso quando sottoscrivo un mutuo, se sono inadempiente di due rate è facoltà della banca poter mettere in vendita l’immobile. Quindi non ci sarà più la possibilità di mediare. La banca in automatico e in deroga all’attuale norma del Codice Civile può mettere in vendita l’immobile. Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno interi pacchetti immobiliari che vendono a residenti stranieri attraverso le nuove strutture immobiliare create ad hoc”.
Ma l’Unione Europea cerca di fare passare norme che in altri Paesi sono già operative
“Così come la questione fiscale non poteva essere una materia delegata al tecnicismo vedi l’esempio di Equitalia anche la questione delle banche che espropriano di fatto chi salta due rate non può essere affrontata a livello Europeo senza considerare le circostanze e le diversità dei mercati immobiliari”.
Nella vostra associazione sono presenti più di 82 mila tra commercialisti e avvocati. Su che tavoli state trattando?
“Ci stiamo mobilitando con le istituzioni e abbiamo contatto con tutte le forze politiche forze politiche per fare cambiare idea dentro le istituzioni e creare giuste contraddizioni che possono sollevare discussioni. In collaborazione con ANVU siamo presenti su tutti i tavoli che trattano problematiche bancarie e finanziarie, vessazioni e questioni fiscali. Il problema è che oggi il Parlamento è completamente esautorato così come lo è anche il Consiglio dei ministri che spesso approva norme senza sapere cosa sta approvando. Presenteremo insieme ad altre associazioni di contribuenti europee istanze per non fare approvare questa norma. In Europa ci sono gruppi di contribuenti che spingono per un populismo bieco contro l’Eu. Noi diciamo si all’Europa ma nel rispetto dei singoli Paesi e delle loro leggi e logiche nazionali. In alcuni Paesi europei non hanno i nostri stessi problemi. In Italia se passa la Direttiva otto contratti su dieci rischiano di non essere più conformi alla normativa e la Banca d’Italia che poi è l’Istituzione che dovrebbe fare vigilanza non ne fa proprio. In Europa c’è più chiarezza. Una norma così va contro la legge sullo sdebitamento”.