E’ partita la fase due di SME Instrument. Dopo le 37 imprese che hanno aderito alla prima fase, sono 83 le Pmi italiane che hanno presentato una proposta progettuale per la prima scadenza intermedia del 2016 della fase 2. SME Instrument fornisce alle imprese europee il sostegno necessario per sviluppare nuovi prodotti e servizi, allo scopo di inserirli sul mercato. Lo strumento prevede un percorso articolato in tre fasi.
Fase 1 “Studio di fattibilità“: valutazione della fattibilità tecnica e del potenziale di mercato delle nuove idee (contributi del valore forfettario di 50mila euro);
Fase 2 “Innovazione”: attività di ricerca e innovazione, con particolare attenzione per quelle di dimostrazione (contributi fino a 2,5 milioni di euro, incrementabili fino a 5 milioni di euro per i progetti in ambito sanitario);
Fase 3 “Commercializzazione”: per agevolare l’ingresso sul mercato dei prodotti e dei servizi innovativi (misure di networking, formazione, coaching e mentoring, accesso al capitale privato).
Per ogni fase sono previste scadenze intermedie annuali (cut-off date),per agevolare le Pmi interessate nella presentazione delle rispettive proposte progettuali.
FASE DUE: LE PROPOSTE PRESENTATE
Nell’ambito della prima scadenza intermedia del 2016 per la fase 2 (3 febbraio 2016) l’EASME ha ricevuto 553 proposte, circa la metà rispetto alle 1.090 della scadenza precedente (25 novembre 2015). Il maggior numero di Pmi che hanno presentato una proposta progettuale proviene dalla Spagna (84), seguita da Italia (83) e Regno Unito (59). La tipologia di proposte presentate interessa soprattutto le tematiche legate al settore ICT che rappresentano la maggioranza (131), seguite da sistemi energetici a basse emissioni (64), nanotecnologie (60) e trasporti (55).
La prossima scadenza intermedia per accedere alla fase 2 dello Strumento per le Pmi è fissata al 14 aprile 2016.