La Camera dei deputati ha approvato – con 282 voti favorevoli e 4 contrari – la proposta di legge Disposizioni per la promozione e la disciplina del commercio equo e solidale, il cui iter era iniziato nel maggio 2014.
Si tratta di un provvedimento che riunisce alcuni testi presentati da diversi parlamentari: un corpo di 17 articoli che definisce il fair trade e ne disciplina la presenza nell’ordinamento nazionale.
“Per commercio equo e solidale – spiega il documento redatto dal Servizio studi della Camera – si intende un rapporto commerciale con un produttore in forza di un accordo di commercio equo e solidale basato sul dialogo, sulla trasparenza, sul rispetto e la solidarietà, che è finalizzato all’equità nelle relazioni commerciali.
Per accordo di commercio equo e solidale si intende un accordo di lunga durata stipulato con un produttore allo scopo di consentire, accompagnare e migliorare l’accesso al mercato di quest’ultimo, che preveda alcune specifiche caratteristiche, in particolare il pagamento di un prezzo equo, misure a carico del committente per il graduale miglioramento della qualità della produzione e in favore dello sviluppo della comunità locale, il progressivo miglioramento dei livelli di impatto ambientale della produzione, l’obbligo del produttore di garantire condizioni di lavoro sicure e di remunerare in maniera adeguata i lavoratori e di rispettare i diritti sindacali”.
DEFINIZIONE, TUTELA, PROMOZIONE
“Il dibattito parlamentare costituisce innanzitutto un grande riconoscimento del lavoro fatto in questi anni dal movimento del commercio equo” spiega Alessandro Franceschini, presidente di Equo Garantito, l’associazione di categoria che raccoglie le organizzazioni di commercio equo e solidale italiane. “La legge ha dei contenuti importanti. Tre gli aspetti principali: la definizione precisa di ciò che è commercio equo e solidale, con l’accento sul ruolo delle organizzazioni che lo promuovono; la tutela: nei confronti del movimento, nel contrasto agli abusi, nel rispetto del consumatore; la promozione: la legge mette infatti a disposizione risorse ingenti, fino un milione di euro per il primo anno, per sostenere a tutti i livelli il fair trade”.
Ora il provvedimento passa al Senato.