Il Brexit avrà effetti sull’industria del gioco?
Quando David Cameron indisse il referendum per decidere la permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea (il famigerato Brexit), forse non aveva calcolato le conseguenze che avrebbe potuto avere un esito sfavorevole. Ebbene, il risultato è stato negativo e il Brexit ha avuto un impatto diretto su molti settori dell’economia, compresa l’industria del gioco d’azzardo.
BREXIT E GIOCO D’AZZARDO: I NODI PRINCIPALI
Il problema principale che potrebbe influenzare il mercato del gioco d’azzardo in Europa è la ristrutturazione aziendale che dovrebbero affrontare le società di gioco d’azzardo, se alla decisione del Brexit si accompagnasse l’uscita dallo Spazio economico europeo, ipotesi al momento esclusa dalla GC, come si legge in un editoriale pubblicato su antoniodipietro.org dal titolo “La Gambling Commission comunica le ultime statistiche del settore iGaming”.
Ad esempio, la legge italiana prevede che gli operatori di giochi online e titolari di una licenza siano società con sede nello Spazio economico europeo (SEE) e che le infrastrutture tecniche hardware e software, dedicate alle attività oggetto della licenza appartengano ad un paese dello SEE. Lo Spazio economico europeo comprende i paesi dell’UE, ed anche l’Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia. Se il Regno Unito uscirà dall’Unione europea a seguito del Brexit, potrebbe decidere anche di uscire dallo spazio economico europeo, anche se la Gambling Commission . Pertanto, società con sede nel Regno Unito, tra cui Gibilterra, potrebbero non soddisfare i requisiti richiesti da paesi come l’Italia e la Germania e probabilmente dovranno trasferirsi in un paese o cedere la loro licenza ad una società che soddisfi i requisiti.
Secondo l’avvocato ed esperto di mercato di gioco elettronico, Giulio Coraggio, gli operatori possono cogliere l’occasione per adottare un approccio a lungo termine, tenendo conto anche delle implicazioni che potrebbero portare il Brexit. “Il fatto che vi sia incertezza su ciò che potrebbe accadere se il Regno Unito o Gibilterra decidessero o meno di stare nello SEE, potrebbe portare ad accordi a lungo termine per tracciare alcune strategie di business. Inoltre ha dichiarato che gli operatori non devono lasciarsi prendere dal panico, ma devono cercare, in qualche modo, di prendere una decisione il prima possibile”, ha dichiarato Coraggio.
LA REAZIONE DI GIBILTERRA
In questo senso, la Gibraltar Betting and Gaming Association (GBGA) ha cercato di dissipare i timori sulla possibilità di un Brexit nel settore del gambling online. Gibilterra è un membro dell’Unione europea in virtù del suo status di territorio d’oltremare britannico e i suoi abitanti hanno votato in massa per rimanere nell’Unione Europea nel referendum del mese scorso, più del 94%.
Come importante centro di gioco d’azzardo online, Gibilterra è la sede di siti come Party Poker e 888, oltre a una trentina di altri licenziatari. Tutte queste società beneficiano del trasferimento gratuito e della circolazione di persone, merci, servizi e capitali, al sicuro sotto il manto della Unione Europea.
Contro il pericolo reale di un’uscita dall’ UE, sono crescenti le preoccupazioni dei licenziatari che potrebbe pianificare l’abbandono del Peñón e spostare i propri interessi a Malta, un territorio che non ha assolutamente intenzione di abbandonare l’unione.
Gibilterra dipende molto dalla sua industria di gioco online perché è la principale fonte di occupazione e crea migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti, il che significa il 25% del suo PIL.
Per rassicurare le parti interessate su questo tema, la Gibraltar Gaming Association (GBGA) aveva emesso un comunicato in cui ha dichiarato che l’uscita dall’UE non avrebbe danneggiato la crescita del settore o né avrebbe avuto un impatto importante sul quadro normativo della giurisdizione.
“Disponiamo di una ricchezza in talento umano e di esperienza in scommesse online e gioco d’azzardo. La crisi politica nel Regno Unito e l’UE ci rende consapevoli del fatto che Gibilterra continua ad essere un luogo ideale per il commercio europeo e internazionale. Gibilterra ha una storia di successo riconosciuto a livello internazionale e abbiamo intenzione di mantenerci in questo modo“, ha affermato la GBGA nella sua dichiarazione.
L’INTERVENTO DI THERESA MAY
In questo contesto, il nuovo primo ministro britannico, Theresa May, ha nominato Karen Bradley come nuovo Segretario della Cultura, Media e Sport, che sovrintende il portafoglio dell’applicazione delle leggi di gioco nel Regno Unito, al posto di John Whittingdale.
La politica che adotterà la Bradley per quanto riguarda il gioco d’azzardo è ancora sconosciuta ma nel frattempo ha spiegato che i suoi obiettivi principali sono quelli di migliorare il rapporto della BBC con il governo e privatizzare Channel 4 della televisione di Stato, mentre le società di scommesse del Regno Unito, stanno chiedendo chiarezza al governo conservatore per quanto riguarda le operazioni a Gibilterra e nell’Isola di Man.
Inoltre, la Genting Malaysia Bhd, una delle poche aziende asiatiche con una maggiore esposizione nel Regno Unito, ha visto cadere le sue azioni del 4,4% rispetto al 23 giugno, giorno del referendum. Secondo Bloomberg, Genting Malesia che opera con 43 casinò nel Regno Unito, è tra le 10 aziende in Asia-Pacifico con il maggior rischio di rallentamento dell’economia della Gran Bretagna.
Gli analisti di Nomura Holdings Inc., prevedono un calo del 1% degli utili per azione di Genting e un divario del 10% tra il ringgit e la sterlina. Genting Malesia ha fatto il suo debutto nel Regno Unito nel 2010, dopo l’acquisto di 46 case da gioco, tra cui Crockfords, Colony Club, Maximas e Londres Mint, marchio dell’impresa Genting Singapore Plc, e votare per il Brexit può significare un altro colpo per la società madre, Genting Bhd, che si sta ancora riprendendo dagli effetti delle nuove imposte e reddito più basso sui settori VIP.