La metà degli imprenditori italiani è indebitata da 80 mila a 200 mila euro

Che le imprese italiane siano indebitate non è una novità. Il 49% degli imprenditori italiani è indebitato per circa 80.000 euro, al nord Italia punte oltre i 200.000 euro. I casi di sovraindebitamento sono circa il 60%. I dati sono forniti dall’indagine dell’Osservatorio Prodeitalia.

Avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate; il tentativo di finanziare piccole imprese familiari ricorrendo a prestiti di Istituti bancari o Finanziarie; l’elevata pressione fiscale che incombe sull’attività imprenditoriale. Sono queste le principali cause di sovraindebitamento per gli imprenditori italiani. A rivelarlo un’indagine realizzata dall’Osservatorio Prodeitalia condotta attraverso l’analisi dei dati relativi agli assistiti che si sono rivolti all’Associazione Csi-Kronos che con il progetto Prodeitalia ha riunito una squadra di professionisti (avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro) presenti in tutta Italia.

Gli imprenditori che si sono avvalsi della consulenza del team Prodeitalia sono circa il 52%, il restante 48% è costituito da liberi professionisti, dipendenti e disoccupati. Secondo l’Osservatorio il profilo dell’imprenditore che si indebita è prevalentemente uomo, tra i 30 e i 70 anni, con un livello di istruzione di licenza superiore. Nel Lazio e nella Capitale, l’età si abbassa a 45 anni ma cambia anche l’identikit: qui i sovraindebitati sono soprattutto dipendenti della pubblica amministrazione, pensionati e disoccupati.

Il 49% degli imprenditori assistiti, ha contratto debiti per circa 80.000 euro. Tuttavia, se si analizza la posizione degli imprenditori del Nord Italia, la situazione cambia notevolmente fino ad arrivare a debiti per circa 200.000 euro. Il dato si riferisce, in particolare, alla Lombardia e alle zone di Venezia e del trevigiano. La ricerca ha evidenziato, inoltre, come i casi di sovra indebitamento “incolpevole” del debitore consumatore (persona fisica) siano circa il 60%; nel rimanente 40% i debiti sono stati contratti o con la consapevolezza di non essere in grado di far fronte agli stessi o mettendo in atto atti in frode ai creditori e, per tali ragioni, manchevoli del requisito della meritevolezza che, nel giudizio di fattibilità dal piano, gioca un ruolo di primaria importanza.
Tra le principali cause che spingono un imprenditore a rivolgersi a Prodeitalia chiedendo aiuto: l’impossibilità di dialogare con le banche; la difficoltà di trovare accordi con i creditori per “ristrutturare” il debito; la speranza che la legge 3/2012 possa aiutarli ad alleggerire la situazione di crisi della propria azienda e la volontà di ridare alla propria famiglia un’esistenza dignitosa.

Malgrado lo strumento normativo esista, a prescindere dalle sue lacune, molti dichiarano ancora di non conoscerlo. Chi ha avuto modo di sentirne parlare lo ha fatto tramite i media: televisione, giornalisti e internet.
“Sono numerosi i casi di sovra indebitamento che hanno trovato soluzione grazie alla legge 3/2012. Ad esempio”, dice Elena Zamuner coordinatrice nazionale del Progetto Prodeitalia, “un imprenditore che aveva contratto debiti derivanti da attività imprenditoriale per oltre 200.000 euro si è rivolto ai nostri professionisti che hanno preliminarmente avviato un contenzioso tributario, in esito al quale è stato annullato circa 100.000 euro di debito con il fisco, e, per il debito residuo, hanno presentato una proposta accordo attivando la procedura ex legge 3/2012”.

Il progetto Prodeitalia nasce con lo scopo di offrire un aiuto a chi per motivi di salute, economici, organizzativi o di varia natura, non riesce più a onorare i propri debiti. Sulla base della legge 3/2012 che regola il sovra indebitamento e introduce nell’ordinamento giuridico italiano la procedura di esdebitazione, Prodeitalia assiste e aiuta sia le aziende che i cittadini che, almeno in una prima fase, hanno la necessità di essere guidati. I professionisti che hanno aderito al Progetto offrono le proprie competenze fornendo una prima consulenza gratuita sugli strumenti che la legge mette a disposizione, trovando lo strumento giuridico utile a risolvere il problema e riducendo i debiti fino all’80%.

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