E’ importante far evolvere i creativi, favorendone la virtualità. E’ di loro che ha bisogno l’umanità, oggi e in futuro, più di ogni altra cosa”.
Era quanto sosteneva il professor Antonio Meneghetti, padre dell’ontopsicologia, movimento che si propone di promuovere l’espressione creativa come aspirazione al bello, con la volontà di rifarsi ai modelli di armonia e di equilibrio dell’umanesimo. Questi principi hanno ispirato il Miap, Meneghetti International Art Prize, dedicato al professore, scomparso nel 2013.
Strutturata in quattro sezioni (pittura, scultura, moda e design), la prima edizione del Premio ha visto l’adesione di 341 artisti di 32 Paesi. Di questi, ne sono arrivati in finale 37, provenienti da 14 Paesi (Brasile, Cina, Germania, Gran Bretagna, India, Iran, Israele, Italia, Lettonia, Malesia, Messico, Repubblica Ceca, Spagna, Svizzera). I finalisti vedranno le proprie opere raccolte in un catalogo e parteciperanno a una mostra che si terrà dal 9 giugno, giorno della premiazione, sino a metà luglio, presso lo Spazio espositivo del Palazzo Ducale di Lizori (Castello di Pissignano), in Umbria.
Il Premio, che rientra nel programma dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale per la valorizzazione della cultura umanistica, è stato istituito dalla Fondazione di ricerca Scientifica ed Umanistica Antonio Meneghetti, creata dal professore nel 2007 e attualmente presieduta da Pamela Bernabei.
A scegliere i vincitori, una giuria di alto livello, presieduta da Bernabei, con la direzione artistica di Ermanno Tedeschi, curatore e critico d’arte, è composta da Franco Marrocco, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera; Masayuki Koorida, Direttore dello Shanghai Sculpture Center; Werner Meyer, Direttore del Museo Kunsthalle Göppingen; Tom Moran, capo Curatore Grounds for Sculpture di Hamilton, New Jersey; Riccardo Cordero, Scultore, artista, già docente presso Accademia delle Belle Arti di Torino; Licia Mattioli, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione – Confindustria e A.D. Mattioli SpA; Bruna Biamino, coordinatore del Dipartimento di Fotografia dello IED di Torino.
Antonio Meneghetti, autentico hombre polifacetico, come direbbero in Spagna di chi si dedica con successo a espressioni diverse dello scibile umano, è stato anche designer e artista, fondatore del Movimento Ontoarte, che, in estrema sintesi, proponeva il ritorno della bellezza, mortificata da una visione ormai troppo concettuale e del tutto priva del rispetto dei canoni estetici.