Addressable tv cresce anche in Eu con rischi per la privacy

Addressable tv negli USA ha registrato un incremento del 79% in un solo anno, e anche in Europa sono già 44 milioni le smart tv abilitate a ricevere pubblicità mirata sulla base della segmentazione degli spettatori e su gusti e preferenze degli utenti.

Si tratta di un tipo di pubblicità mirata sui cui le aziende statunitensi hanno investito 2,25 miliardi di dollari solo quest’anno, con un incremento del 79% rispetto allo scorso anno, con la prospettiva di diventare un terzo della pubblicità totale nelle trasmissioni audiovisive entro il 2022. A rendere particolarmente allettanti gli spot della “tivù indirizzabile” per le imprese, è il fatto che questi non sono trasmessi in modo uguale per tutti come avviene tradizionalmente, ma vengono visualizzati dai telespettatori in modo personalizzato in base alla loro segmentazione (come l’ubicazione geografica, fasce d’età, sesso, etc.), ma anche ai loro gusti ed abitudini di consumo.

In Europa i televisori HbbTv (Hybrid broadcast broadband TV) che sono abilitati a ricevere questa tipologia di pubblicità sono già 44 milioni, di cui quattro milioni solo in Italia, ed alcune emittenti operanti anche nel nostro paese hanno già iniziato ad avvalersene, ma in un suo articolo pubblicato sul sito di Federprivacy, il presidente della principale associazione italiana dei professionisti della protezione dei dati solleva non poche perplessità.

In base al Regolamento UE 2016/679 sulla protezione dei dati personali, quando l’utente viene profilato per potergli proporre spot pubblicitari su misura in base all’analisi del suo comportamento, dei suoi gusti e delle sue abitudini di consumo, deve esserne infatti informato preventivamente in modo trasparente ed essere in grado di esprimere in modo consapevole il suo consenso, con il diritto di revocarlo in qualsiasi momento con la stessa facilità con cui lo ha manifestato, sapendo quindi come fare e a chi rivolgersi, e nel caso reputi tale trattamento troppo invasivo, deve anche potervisi opporre.

Anche se il fenomeno della “addressable tv” sembra destinato a vedere presto una larga diffusione anche in Europa ed in Italia, è quindi necessario rispettare le regole del GDPR, anche perché le sanzioniper chi non rispetta la privacy degli utenti possono arrivare fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato annuo globale dei trasgressori.

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