Secondo uno studio elaborato dal colosso informatico Microsoft, la multinazionale nata dal genio dell’imprenditore e filantropo Bill Gates, non ci sono dubbi: il copywriting, ovvero l’arte della scrittura persuasiva, sarà una delle competenze fondamentali da padroneggiare per il futuro del lavoro.
Sono moltissimi gli atenei americani che già da molti anni incentrano su questa disciplina corsi universitari formativi di prima fascia, ad esempio la prestigiosa Temple University, così come le aziende che ne hanno fatto ricorso per la creazione di slogan indentificativi (Nike, Adidas e McDonald’s per citarne alcuni).
Basato su un approccio alla scrittura diretto e confidenziale, il copywriting è infatti da sempre considerato uno strumento preziosissimo al servizio delle imprese e potrebbe influenzare positivamente la ripresa delle attività produttive in seguito al blocco stabilito da Giuseppe Conte in seguito alla pandemia da Coronavirus.
Ad attendere l’Italia, finita l’emergenza sanitaria, ci sarà una crisi economica di grandi proporzioni
I dati di Unimpresa tratteggiano conseguenze dal valore di oltre 150 miliardi di euro sul PIL, corrispondenti al 10% circa dell’economia italiana, e le cui prime vittime rischiano di essere quelle categorie già colpite in modo più duro dalla diffusione del virus come strutture alberghiere e attività legate alla ristorazione, sebbene si prevedano flessioni negative anche per tutti gli altri comparti.
Marco Lutzu, copywriter tra i più noti in Europa e autore dei libri bestseller “Scrivere per vendere” e “Apocalisse Amazon”, è tra i più attivi ad auspicare una nuova visione del lavoro per il dopo Coronavirus.
“Uno dei problemi – dichiara Lutzu – è la scarsa propensione delle piccole e medie imprese ad operare online con efficacia”, dati confermati anche da un recente rapporto Istat che evidenzia come, contrariamente alle medie europee, soltanto 7 aziende italiane su 10 dispongano di un sito internet aggiornato regolarmente.
Un problema, questo, che tende a ripercuotersi sensibilmente sul presente e sul futuro dell’aziende che non hanno digitalizzato le proprie attività mantenendo attivi soltanto canali di vendita fisici.
“Può sembrare paradossale, ma chi è in grado di acquisire clienti sulla rete o sta cadendo in piedi o ha addirittura incrementato il proprio volume di affari”, spiega Marco Lutzu, aggiungendo che “in un periodo di quarantena come questo le persone sono costrette a passare le proprie giornate in casa, aumentando il proprio tempo di permanenza su internet: navigano più a lungo e acquistano decisamente di più”.
Ma sebbene sia un buon punto di partenza, disporre di un sito web non è più sufficiente in un mercato in costante evoluzione e notevolmente mutato come quello che attende al varco le imprese italiane a emergenza finita.
Il consiglio di Marco Lutzu è quello di sfruttare al massimo le infinite potenzialità messe a disposizione dal copywriting, cruciale per acquisire clienti e ripartire con un posizionamento migliore: “Oggi saper scrivere e produrre contenuti audiovisivi è di vitale importanza; aiuta a fare sì che un prodotto o servizio venga percepito come differente e più valido dal potenziale acquirente”.
Se smart working (il lavoro agile a distanza) e copywriting saranno dunque la chiave per risorgere dalla crisi e acquisire un vantaggio competitivo, c’è un altro fattore da tenere in considerazione.
Ne ha parlato proprio Marco Lutzu nel suo ultimo libro, “Apocalisse Amazon”, dedicato ai piccoli commercianti che dovranno fare i conti anche con lo strapotere del gigante della vendita online ideato da Jeff Bezos.
“Una delle strategie che si possono adottare per resistere e prosperare – conclude Lutzu – è quella di ricorrere al marketing a risposta diretta. Quello che le piccole attività hanno fatto fino ad oggi non è più sufficiente: bisogna ricorrere al copywriting, che permette di valutare in tempo reale l’efficacia degli investimenti, ma anche migliore il servizio, fidelizzare i clienti migliori e rendersi inconfondibili”.