The Fool racconta la Fase 2 con #Dataforgood. Dall’analisi sui comportamenti degli utenti agli approfondimenti video con le aziende. Il progetto ha l’obiettivo di condividere dati e insight attraverso le analisi realizzate in partnership con GlobalWebIndex. Andando poi ad approfondirli con i rappresentanti del business attraverso incontri video.
Come stanno cambiando le percezioni degli utenti in relazione al Covid-19? Quali sono le preoccupazioni e le speranze sulla Fase 2? Come cambiano i comportamenti di acquisto e come valutano il ruolo che i brand stanno interpretando? Questi alcuni degli interrogativi indagati nel nuovo progetto #DataForGood.
The Fool parte dalle analisi dei dati sugli utenti mondiali – realizzata in collaborazione con GlobalWebIndex – per ottenere indicazioni precise da approfondire insieme ai rappresentanti del mondo del business attraverso video interviste.
Ogni giorno, dal 7 maggio, saranno resi disponibili dei video senza alcun obbligo di registrazione. Obiettivo, essere di supporto alle persone e alle aziende e fornire gli orientamenti per affrontare l’incertezza.
Il nuovo report di maggio raccoglie le risposte di un campione di 1.000 utenti internet italiani tra il 22 aprile e il 27 aprile, tra 16 e 64 anni per 17 Paesi. Gli intervistati vivono in Australia, Brasile, Cina, Francia, Germania, Italia, Giappone, Filippine, Singapore, Sudafrica, Spagna, UK e USA, India, Canada, Nuova Zelanda, Irlanda.
OVERVIEW GLOBALE
Le preoccupazioni per l’evoluzione e l’impatto di Covid-19 a livello globale continuano a unire tutti i Paesi analizzati. Se da una parte si registra una crescita dei livelli di ottimismo, dall’altra aumenta la consapevolezza che l’epidemia durerà più di 6 mesi. II 50% degli utenti di ciascun Paese si aspetta che l’epidemia abbia un impatto drammatico sulle finanze personali. Si rimandano a domani i grandi acquisti e cresce l’attenzione verso promozioni e sconti, in particolar modo nei comparti tecnologia e lusso. I dato più significativo indica che un utente su due ha rimandato la prenotazione della vacanza e in linea generale saranno privilegiate le staycation, destinazioni locali vicino alla residenza.
Il 52% degli intervistati dichiara di approvare brand che hanno scelto di pubblicare campagne pubblicitarie non collegate al Coronavirus. L’attivazione di promozioni è l’elemento che ha raccolto la crescita maggiore dei consensi. Ci si aspetta che i brand che oggi soddisfano meglio le loro esigenze e che presentano una buona disponibilità di prodotti avranno un vantaggio competitivo anche nelle scelte post-epidemia.
Inoltre, gli utenti apprezzano i brand che condividono pratiche e suggerimenti utili alle persone, s’impegnano in donazioni e produzione di dispositivi, offrono promozioni e pagamenti flessibili. La prevedibile crescita dello shopping online continua a caratterizzare i 17 i Paesi. Con un 40% che continuerà a mantenere una maggior frequenza di acquisto anche dopo.
li utenti cambieranno anche le proprie abitudini e comportamenti nel quotidiano. Un utente su 5ricorrerà frequentemente alle consegne a domicilio. Uno su 4 userà con regolarità le piattaforme di videoconferenza. Uno su 3 il mobile payment.
Per quanto riguarda, infine, la socialità l’orientamento è alla massima prudenza.