Paola Angeletti (coo Intesa Sanpaolo) su smart working in banca

Paola Angeletti la chief operating officer di Intesa Sanpaolo è intervenuta a Venezia sulla gestione dello smart working in banca all’evento “About Women”. Si è trattato di un confronto sul ruolo della donna nella società e nel lavoro svoltosi nell’ambito della 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

Smart working fenomeno socio culturale

“Talvolta si sente dire che lo smart working ha effetti negativi di isolamento e che penalizza le donne. L’esperienza di Intesa Sanpaolo è molto positiva sia in termini di soddisfazione delle persone, sia in termini di produttività. Donne e uomini ricorrono allo smart working in pari misura, un fenomeno significativo anche dal punto di vista socio-culturale.

A fine 2014, ben prima dell’emergenza, avevamo definito un accordo con i sindacati che prevedeva fino a 8 giorni al mese di lavoro da casa su base volontaria. A fine 2019, le persone abilitate erano 14 mila. Dovevano essere 24 mila a fine 2021, ma, a seguito dell’accelerazione della pandemia, oggi sono oltre 80 mila. La quasi totalità, con modalità diverse rispetto alle funzioni che svolgono.

KPI per valutare i manager

Oggi la sfida è trovare il giusto bilanciamento tra lavoro in presenza e lavoro in remoto. In Intesa Sanpaolo lavoriamo da tempo alla definizione di un nuovo modello di equilibrio. Per mettere le persone in grado di svolgere al meglio le proprie attività professionali, anche quelle che richiedono incontri e socialità, e conciliarle con le esigenze personali. L’elemento fondamentale per il successo di questo modello è la diffusione di una cultura manageriale orientata agli obiettivi e al senso di responsabilità e su questo stiamo molto investendo.

Quanto alla presenza femminile nelle aziende, ci vuole un tempo fisiologico per giungere a un pieno equilibrio di genere a tutti i livelli. Intesa Sanpaolo ha introdotto diverse misure, come un KPI specifico nel sistema di valutazione di oltre 1.200 manager. Inoltre programmi di accelerazione dedicati alle donne e corsi di formazione sulla leadership inclusiva. E nel 2020 abbiamo introdotto nuove policy approvate dal CdA che prevedono l’obbligo di candidature equilibrate per genere per i primi livelli di responsabilità e per la dirigenza”.

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