“La decisione di ieri dell’Antitrust, almeno sul fronte dei principi, fa chiarezza su una vicenda che dire Kafkiana è il minimo”. Commenta così il vice presidente di Confcommercio, Paolo Uggè, la vicenda di Arenaways, società nata nel 2006 per volontà di Giuseppe Arena, imprenditore con oltre 30 di esperienza nel settore, prima società ferroviaria privata italiana a operare nel trasporto passeggeri. L’Antitrust ha condannato le Ferrovie dello Stato a pagare 300 mila euro di multa per aver abusato di posizione dominante attraverso le controllate Rfi e Trenitalia mettendo in atto una complessa strategia finalizzata a ostacolare e di fatto impedire l’ingresso di Arenaways sul mercato. Gli ostacoli utilizzati contro la compagnia di Giuseppe Arena hanno ritardato di fatto che la stessa potesse operare per circa 18 mesi. Arenaways è stata la prima impresa che ha tentato di scalfire il monopolio del trasporto ferroviario pendolare, offrendo servizi innovativi e di qualità, senza oneri a carico dello Stato e che invece di essere agevolata in questa missione, vista l’inadeguatezza dei servizi forniti dall’ex monopolista, ha incontrato una serie infinita di difficoltà, al punto da dover portare i libri in tribunale. “L’Antitrust”, conclude Uggè, “ha, dunque, reso giustizia all’imprenditore Giuseppe Arena e ha confermato con forza l’esigenza sostenuta da Confcommercio-Imprese per l’Italia di procedere, senza indugio, ad un riassetto del settore ferroviario italiano che impedisca il ripetersi di comportamenti lesivi della concorrenza, quali quelli accertati dall’Authority, che danneggiano le imprese e i consumatori.