ACIMAC domani a Modena incontra le aziende della ceramica sul tema dell’efficenza energetica
Secondo le stime realizzate da Avvenia con politiche di efficientamento energetico sarà possibile dimezzare i costi della bolletta energetica e aumentare la produttività e la competitività delle imprese attive nell’industria della ceramica, un settore che conta con 250 aziende e un fatturato di 6 miliardi di euro, includendo il comparto delle piastrelle di ceramica, la ceramica sanitaria (con una produzione di circa 4 milioni di pezzi annui), l’industria dei materiali refrattari e le aziende attive nella produzione di stoviglie in ceramica. “Il tema dell’efficienza energetica sta assumendo sempre più importanza nell’ambito della ceramica, un’industria che -considerando l’indotto- è fonte di lavoro per 120 mila persone”, sottolinea l’ingegner Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia, del settore della “white economy”, il ramo dell’economia relativo all’efficienza energetica.
QUANTO SI RISPARMIA QUANDO SI E’ PIU’ EFFICIENTI
Parte consistente di questa ricchezza viene prodotta nel distretto di Scandiano-Casalgrande-Sassuolo, punta di diamante dell’industria che forma un agglomerato in grado di sfidare la Cina, primo produttore al mondo di piastrelle di ceramica, con 8,2 milioni di euro di ricavi e una quota pari al 39% del mercato mondiale. E, proprio in ottica di competere con il gigante asiatico, E’ indispensabile mantenere sempre all’avanguardia le dinamiche di controllo e di gestione delle aziende italiane che operano in questo settore. “Efficienza energetica in ceramica” il convegno che si terrà domani a Modena promosso da ACIMAC, Associazione Costruttori Italiani Macchine Attrezzature per Ceramica aderente a Confindustria, propone nuove soluzioni tecnologiche. “Efficienza energetica 2.0”, affronterà l’efficientamento gestionale ed energetico e le problematiche di maggiore impatto per l’industria della ceramica, la cui quasi totalità dei consumi è legata al vettore energetico termico, presupponendo la possibilità di risparmi. Nell’industria della ceramica il costo dell’energia ha infatti un importantissimo peso sul costo globale di produzione. “Realizzando risparmi medi del 25% si otterrebbero 25 milioni di euro l’anno di contributi a rientro degli investimenti, a significare di poter sbloccare almeno 125 milioni di euro di potenziali fondi per lo sviluppo del comparto nella prospettiva dei 5 anni”, spiegano gli esperti di Avvenia.