Aerospazio: e pronto il primo bando per il finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo nel settore dell’aerospazio civile dopo la riforma del regime di aiuto di cui alla legge n. 808-85. Ecco come partecipare.
Con il decreto ministeriale del 20 febbraio 2019 il Ministero dello Sviluppo economico ha aggiornato la disciplina del sostegno ai progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore aerospaziale, affidando a successivi decreti direttoriali la definizione delle modalità di accesso ai finanziamenti.
Il primo bando si aprirà il 1° luglio con scadenza al 31 ottobre 2019.
Chi può richiedere le agevolazioni
Il bando è aperto a imprese che svolgono prevalentemente attività industriale nel settore aerospaziale, cioè imprese che nei due esercizi antecedenti la presentazione della domanda abbiano avuto un fatturato medio di almeno il 60% per le grandi imprese o di almeno il 25% per le Pmi da attività di progettazione, costruzione, trasformazione e manutenzione di aeromobili, motori, sistemi ed equipaggiamenti aerospaziali, meccanici ed elettronici.
I progetti possono essere presentati in forma congiunta, mediante il ricorso al contratto di rete o ad altre forme di collaborazione, a condizione che le imprese associate non siano più di cinque e che le Pmi rappresentino almeno il 60 per cento dell’aggregazione. I progetti proposti dalle imprese devono inoltre essere caratterizzati da sostanziali innovazioni di prodotto, riferite alle aree tecnologiche individuate dal bando, cioè:
Velivoli ad ala rotante;
Velivoli ad ala fissa;
Velivoli a pilotaggio remoto anche di impiego duale;
Aerostrutture;
Componenti e sistemi di propulsione per il settore aeronautico e/o aerospaziale;
Tecnologie e architetture abilitanti la implementazione della propulsione ibridaelettrica su velivoli;
Sistemi di comunicazione e di osservazione, anche di impiego duale.
Come accedere ai finanziamenti agevolati
Le agevolazioni sono destinate a progetti di R&S che prevedano spese ammissibili non inferiori a 1 milione di euro se presentati da singole imprese o a 2 milioni di euro se presentati da imprese associate. Il limite massimo di spesa, invece, è fissato a 60 milioni di euro.
Gli aiuti sono concessi in forma di finanziamenti a tasso zero, nella misura massima del 70% delle spese per le grandi imprese e dell’85% per le PMI, intensità aumentate del 5% per le grandi imprese e del 10% per le PMI nel caso di progetti realizzati in forma associata, a condizione che nessuna impresa sostenga da sola più del 70% dei costi del progetto.
Nel caso delle grandi imprese i finanziamenti agevolati sono restituiti nella misura dell’80% dell’importo erogato, mentre per le Pmi è prevista la restituzione del 70% dell’importo, in entrambi i casi in 10 quote annuali costanti con decorrenza dall’anno successivo all’erogazione a saldo del finanziamento.
Le domande di finanziamento presentate al MISE entro la scadenza del 30 ottobre 2019 saranno valutate in relazione alla capacità tecnica dell’impresa proponente, alla fattibilità, sostenibilità economico-finanziaria e qualità tecnica del progetto, oltre che al suo impatto, alla prossimità all’industrializzazione e commercializzazione dei risultati e infine alla capacità di rimborsare il finanziamento agevolato.