Beniamino Anselmi, indicato come presidente dal fondo Atlante, e dopo soli tre mesi di reggenza, si è dimesso dalla presidenza di Veneto Banca evidenziando ancora una volta le difficoltà in cui navigano le due banche popolari, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, entrambe controllate proprio dal fondo nato per mettere in sicurezza il sistema bancario. Anselmi sarebbe in pool position per la presidenza di Sec Servizi Veneto Banca ape.
Gli succede Maurizio Lauri, che di Anselmi è stato vicepresidente. Il super manager lascia anche il cda della controllata Banca Intermobiliare, ma manterrà l’incarico di consigliere di Veneto Banca.
A spingere verso questa decisione di Anselmi sarebbe la volontà di procedere nella fusione tra le due popolari venete, tra Anselmi e il presidente della Vicenza Gianni Mion, anch’esso nominato da Atlante. Fin da settembre i vertici della Vicenza hanno preso pubblicamente posizione sulla necessità di fondere Veneto Banca e Bpvi, dichiarazioni accolte sempre con freddezza dai vertici di Montebelluna. “La notizia delle dimissioni del presidente di Veneto Banca getta una luce sinistra sul futuro dei lavoratori delle due popolari venete per le quali si minaccia una fusione forzata che costerebbe un grande numero di posti di lavoro”, ha detto Giulio Romani, segretario First Cisl. Ma il vertice, tenutosi lo scorso 28 ottobre, tra Anselmi e Mion aveva evidenziato come anche in caso di drastici tagli dei costi derivanti dalla fusione tra le due popolari, gli esuberi sarebbero gestiti con il fondo esuberi del comparto bancario appena finanziato anche dal governo con l’ultima manovra.
PRESSING DELLA BCE
Un altro tema da affrontare ora più che mai riguarda il pressing da parte della BCE sul capitale. La banca centrale ha richiesto ulteriori pesanti accantonamenti sui prestiti non performanti (Npl). Accantonamenti che potrebbero raggiungere la bella cifra di due miliardi per le due banche, con la necessità di una ricapitalizzazione dagli esiti quantomeno incerti, stante che Atlante tra gli interventi nel capitale delle due venete e gli impegni presi con Mps ha praticamente esaurito la sua dotazione. Si spiega come mai Anselmi in questi ultimi mesi aveva intrapreso un percorso di riavvicinamento con ambienti imprenditoriali veneti con l’obiettivo di coinvolgerli nella fusione anche al fine di partecipare alla ricapitalizzazione. Intanto Veneto Banca il 16 novembre ha in programma l’assemblea sull’azione di responsabilità contro gli ex vertici dell’istituto. La scelta – ha reso noto l’istituito -di Anselmi verso le dimissioni – dice una nota dell’Istituto – è stata orientata dall’obiettivo di dedicare un maggiore attenzione e presidio dell’area Information & Communication Technology, ambito strategico che lo vede già impegnato, quale consigliere di amministrazione, nella società consortile informatica SEC Servizi di Padova in vista delle sinergie da sviluppare con la Banca Popolare di Vicenza.
CHI SUCCEDE AD ANSELMI?
Il board di Veneto Banca dovrebbe indicare il consigliere Massimo Lanza per la carica di presidente. Secondo le indiscrezioni, l’incarico dovrebbe essere conferito dal Cda dell’istituto controllato dal fondo Atlante già nella prossima riunione dell’11 novembre. Anselmi, che ha lasciato anche il consiglio della controllata Banca Intermobiliare, dovrebbe approdare alla presidenza di Sec Servizi, società di informatica che fornisce le piattaforme a Veneto Banca e a Banca Popolare di Vicenza, di cui è consigliere. Si tratta del quarto avvicendamento in due anni alla presidenza dell’istituto.