Aon. Pmi: come andare all’estero conoscendone i rischi

ypvpel9spq1xhdjaubpqSì fa presto a dire vado a produrre all’estero. Oppure iniziare una attività di import-export con un mercato cosiddetto emergente. Soprattutto per le Pmi oggi alle prese: da una parte con un mercato locale sempre più depresso e consumi ai minimi da più di vent’anni, e dall’altra con la voglia – diventata ormai necessità – di trovare nuovi sbocchi commerciali. Ma estero dove? E con che garanzie? Qualcuno aveva previsto la deblacle di Cipro nei termini in cui si sta verificando? Eppure fino a qualche anno fa l’isola da punto di vista economico era considerata quasi un paradiso fiscale. Ora più che mai è necessario avere in tempi brevi analisi affidabili per conoscere e quindi valutare la situazione economica, politica e sociale del paese in cui si intende esportare o con cui si intende iniziare una relazione commerciale. Tra i numerosi strumenti che le Pmi – ma anche le grandi aziende – possono attivare c’è anche  la nuova versione della Political Risk Map di Aon, realizzata in collaborazione con Roubini Global Economics. La mappa analizza il livello di rischio di 163 paesi sotto diversi punti di vista. Accedendo alla mappa interattiva di Aon, organismi statali e privati – ma soprattutto imprese – sono in grado di valutare la propria esposizione al rischio nei mercati emergenti, sia sulla base della situazione attuale sia facendo riferimento a dati storici disponibili.

Con 90 mappe a portata di click disponibili l’utente può effettuare valutazioni complessive delle diverse categorie di rischio, paese per paese. La nuova mappa interattiva permette ai clienti di confrontare vari paesi tra loro con riferimento alle diverse icone di rischio di seguito brevemente sintetizzate:

· Exchange Transfer: rischio di non essere in grado di effettuare pagamenti in valuta a seguito dell’imposizione di controlli in valuta locale. Questo rischio prende in esame diversi fattori economici, tra cui le misure di restrizioni in conto capitale e le riserve valutarie.

· Legal & Regulatory: rischio di danni finanziari o reputazionali a causa di determinate leggi e regolamentazioni di un paese.

· Political Interference: rischio di intervento del governo ospitante nell’economia o in altri settori, che può ledere gli interessi commerciali all’estero come, ad esempio, nazionalizzazione ed espropriazione.

· Political Violence: rischio di scioperi, sommosse, disordini civili, sabotaggio, terrorismo, guerre, rivoluzioni, insurrezioni, ammutinamenti o colpi di stato.

· Sovereign Non-Payment: rischio di default di un governo straniero o della capacità di un’entità governativa di onorare i propri obblighi in relazione a prestiti o altri impegni finanziari. Questo rischio analizza sia la capacità sia la disponibilità di uno stato a pagare, valutando politica fiscale, rischio politico e stato di diritto.

· Supply Chain Disruption: rischio di interruzione della supply chain all’interno o all’esterno di un paese a causa di instabilità politica, sociale, economica o ambientale.

Con riferimento alla nuova versione 2013 dello studio, sono stati aggiunti tre nuovi rischi

· Risk to Doing Business: ostacoli normativi all’avvio e alla gestione di un’attività imprenditoriale, come l’eccesso di burocrazia, i tempi ed i costi di registrazione di una nuova impresa, la gestione dei permessi di costruzione, il commercio transfrontaliero ed il credito bancario.

· Banking Sector Vulnerability: rischio che il settore bancario di un paese vada in crisi o non sia in grado di sostenere la crescita economica con il credito adeguato.

· Risk to Fiscal Stimulus: rischio che il governo non sia in grado di stimolare l’economia a causa di mancanza di credibilità fiscale, riserve in calo, indebitamento elevato o inefficienza del governo.

La competenza storica di Aon nella gestione del rischio politico è stata rafforzata quest’anno grazie alla collaborazione con Roubini Global Economics (RGE), società indipendente di ricerca globale fondata nel 2004 dall’economista Nouriel Roubini. Grazie alla collaborazione, Aon ha potuto usufruire della innovativa metodologia di RGE, Quantitative Country Analitics (QCA), per l’attività sistematica di analisi dei rischi politici in tutto il mondo. A differenza di altri approcci per l’analisi del rischio politico, QCA analizza sistematicamente 158 serie di dati, e fornisce ai clienti un alto livello di trasparenza sul modo in cui ogni paese viene valutato. La valutazione del rischio deriva dall’integrazione di tre diverse analisi:

• analisi di Aon Risk Solutions

• analisi di Roubini Global Economics

• studi di assicurazioni nell’analisi del rischio politico .

La mappa può essere visualizzata su

http://www.aon.com/2013politicalriskmap/2013-Political-Risk-Map-03-14-13.pdf

Aon Italia è un gruppo italiano di brokeraggio assicurativo e riassicurativo, impegnato nella consulenza nei servizi di risk management e nella consulenza aziendale per la gestione delle risorse umane. Il gruppo è presente in Italia con 30 uffici in 27 città italiane e si avvale di oltre 1100 dipendenti per fornire alle Pmi, ai grandi Gruppi industriali e finanziari e agli Enti Pubblici soluzioni su misura per una adeguata gestione dei rischi. Aon Italia è la branch italiana di Aon Plc, capogruppo quotata al Nyse che ha il suo quartiere generale a Londra ed è presente in 120 paesi con più di 65.000 dipendenti. Aon da sempre attenta all’innovazione nel dinamico mercato assicurativo, fornisce supporto e competenze specifiche nella definizione delle strategie che consentono di gestire e controllare i diversi rischi aziendali. Nel 2011 il Gruppo ha realizzato in Italia ricavi totali per oltre 159 milioni di euro e ha intermediato premi per oltre 1.8 miliardi di euro.

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