Inizia alle ore 11,30 con la tradizionale cerimonia, al Polo Fiere di Lucca, la 23° edizione della Mostra Internazionale dell’Industria Cartaria.
Sarà inaugurata questa mattina il MIAC 2016, la Mostra Internazionale dell’Industria Cartaria manifestazione che per tre giorni focalizza l’attenzione del mondo economico e finanziario sulla città di Lucca una delle capitali mondiali del settore cartario sinonimo di questa industria, di macchina per la produzione, impianti e attrezzature, di ogni tipo di impiego della carta, dalle scatole, all’imballaggio, al tissue. Per questa edizione si attendono oltre 160 espositori il 30% stranieri, per un totale di 110 aziende rappresentate. Mostra ufficiale di Assocarta, questa edizione di MIAC arriva sulla scia dell’allarme per il gravissimo problema del pulper di cartiera, i reflui del riciclo di carta e cartone, che si è manifestato proprio negli ultimi mesi. Il presidente di Assocarta Pasquini ha denunciato quanto al di là di quanto si dice nelle statistiche i rifiuti rappresentano fino al 12% del ciclo produttivo.”Senza che le amministrazioni locali abbiano provveduto a sostenere ed incanalare lo smaltimento di quanto risulta dal riutilizzo del cartone che costituisce volumi e pesi importantissimi e tutti sulle spalle delle aziende”. il distretto cartario di Lucca- Pistoia ospita oltre 180′ aziende, nelle quali lavorano circa 8.000 dipendenti, con un fatturato annuo di 4,3 miliardi di euro (2015), uno dei quali realizzato solo con l’export.
Un settore, quello cartario lucchese, che in controtendenza rispetto all’economia nazionale è riuscita a inanellare negli ultimi anni una serie di bilanci più che positivi.”Permangono criticità legate al costo della materia prima e a causa di una legislazione che non facilità lo smaltimento del pulper”, ha detto Cristina Galeotti vicepresidente di Confindustria Toscana Nord. Un altro argomento che verrà certamente trattato in questi prossimi due giorni riguarda in consumo energetico che includendo l’autoproduzione significa attualmente 1,6 miliardi di chilowattora e 400 milioni di metri cubi di gas, tanto per capire quale impatto i costi dell’approvvigionamento energetico ha sulla produzione.Altro spinoso problema riguarda la lavorazione della carta riciclata. le aziende devono farsi carico dello scarto non recuperabile con i costi che dal settore pubblico passa sulle spalle del settore privato.