Arriva anche in Italia la Sme Initiative, strumento finanziario per l’accesso al credito delle piccole e medie imprese gestito da Commissione europea, Banca europea degli investimenti (BEI) e Fondo Europeo degli Investimenti (FEI), che trova attuazione con l’avvio ufficiale del PON Iniziativa Pmi 2014-2020.
A partire da una dotazione di circa 202 milioni di euro, grazie all’effetto leva e alle risorse aggiuntive messe a disposizione da BEI e FEI e dal programma Ue per la competitività delle piccole e medie imprese COSME, la SME Initiative italiana dovrebbe fornire nuovi prestiti a Pmi e startup del Mezzogiorno per un totale di 1,2 miliardi di euro. L’idea alla base della Sme Initiative è quella di utilizzare i fondi strutturali europei, soprattutto il FESR non solo per la concessione delle tradizionali sovvenzioni, ma anche per attivare strumenti finanziari innovativi che possano massimizzare l’impatto delle risorse Ue. In linea con quanto previsto dal Piano Juncker, Sme Initiative può combinare i fondi SIE con risorse del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), dei programmi COSME e Horizon 2020, del FEI e della Banca europea degli investimenti.
Nel caso del Programma italiano, il budget ammonta a circa 202 milioni di euro, a valere per il 50% su risorse nazionali e per il restante 50% a carico del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), in parte provenienti dalla riprogrammazione del PON Impresa e competitività 2014-2020.Con il contributo del gruppo BEI e del Programma COSME, però, la mole dei finanziamenti attesi è stimata in circa 1,2 miliardi di euro, a favore delle aziende di piccole e medie dimensioni operanti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda accompagnato dal vicepresidente della BEI, Dario Scannapieco, dall’amministratore delegato del FEI, Pier Luigi Gilibert, dal direttore generale della DG Regio per i Paesi dell’Europa meridionale Rudolf Niessler, dal capo unità della DG Grow-Cosme Strumenti finanziari della Commissione Ue, Ciprian Cristea, e dal direttore generale Incentivi alle Imprese del MISE e Autorità di Gestione del PON, Carlo Sappino, hanno presentato l’iniziativa accolta favorevolmente anche della commissaria alla Politica regionale Corina Cretu. Nei prossimi giorni il Fondo europeo per gli investimenti pubblicherà una call per raccogliere le manifestazioni di interesse degli intermediari finanziari, quindi delle banche, gli istituti di garanzia e le società di leasing che vogliono partecipare al programma.
COME FUNZIONA
L’Italia è tra i primi quattro Paesi ad aderire alla sperimentazione di questo strumento innovativo, insieme a Spagna, Malta e Bulgaria, ed è il primo ad attivarlo utilizzando il meccanismo della cartolarizzazione dei crediti esistenti. Gli intermediari finanziari che verranno selezionati tramite la call del FEI potranno cedere i crediti a una società veicolo (SPV, Special purpose vehicle), che si finanzierà tramite l’emissione di obbligazioni (ABS, asset backed securities) sottoscritte dalla BEI (tranche senior) e dal FEI (tranche mezzanine). Sarà possibile quindi liberare capitale di vigilanza da reimpiegare per nuovi prestiti a favore delle Pmi attive nelle otto Regioni meno sviluppate e in transizione. La combinazione dei fondi Ue e nazionali produrrà un effetto leva finale di circa uno a sei, per cui da circa 200 milioni di euro si arriverà ad almeno 1,2 miliardi di euro a sostegno delle imprese.