Assunzione medici non obiettori nel Lazio. Codici: “finalmente un provvedimento condivisibile e coraggioso”.
L’assunzione di due medici non obiettori da parte della Regione Lazio all’Ospedale San Camillo per garantire l’applicazione della legge 194 sull’interruzione di gravidanza è, secondo Codici, un provvedimento condivisibile, in quanto è doveroso garantire un servizio pubblico previsto per legge. Codici ricorda la giovane madre di Catania morta tempo fa con i suoi due gemelli, perché non si è intervenuti tempestivamente a causa del fatto che i due feti fossero ancora vivi, determinando così la morte della madre. Questo lo accerteranno i giudici, ma ciò che ci preme ribadire è che in quel reparto in base a quanto dichiarato dal primario, su dodici medici ci sono dodici obiettori.
La legge 194 del 22 maggio 1978, articolo 9 sull’interruzione di gravidanza stabilisce che: “L’obiezione di coscienza non può essere invocata dal personale sanitario, ed esercente le attività ausiliarie quando, data la particolarità delle circostanze, il loro personale intervento è indispensabile per salvare la vita della donna in imminente pericolo”.
Quindi le pazienti italiane dovrebbero essere tutelate sia a livello legale dove prevale la tutela della salute della madre in pericolo di vita, sia a livello di etica professionale del medico che risponde al giuramento di Ippocrate.
In Italia invece, si è messa sullo stesso piano la libertà di coscienza di un medico con l’intervento necessario a salvare la vita umana.
Gli ultimi dati forniti dal ministero della Sanità sono spaventosi, parlano di circa il 70% di obiettori a livello nazionale, tra i ginecologi. In particolare, nel Molise è obiettore di coscienza il 93,3% dei ginecologi, il 92,9% a Bolzano, il 90,2% in Basilicata, l’87,6% in Sicilia, l’86,1% in Puglia, l’81,8% in Campania, l’80,7% nel Lazio e in Abruzzo. I tassi più bassi in Valle d’Aosta al 13,3%, al secondo posto, l’Emilia Romagna con il 51,8% dove non-obiettore è appena la metà dei medici disponibili nel pubblico.
In Italia vi sono realtà in cui i medici obiettori sono pari al 100%, lieti di sentire quindi che la Regione Lazio non farà più parte di questa percentuale. Finalmente il diritto delle donne prevale sul diritto all’obiezione. “Raramente siamo d’accordo con le misure prese da Zingaretti ma in questo caso sposiamo apertamente questo atto di doveroso coraggio istituzionale” dichiara Ivano Giacomelli, segretario nazionale Codici.