Australia sotto attacco informatico da parte di un Paese straniero, Colpite strutture governative, dell’industria e dell’istruzione.
Il primo ministro, Scott Morrison, non ha specificato il nome di alcuna nazione, anche se tra i primi sospettati ci sarebbe la Cina.
“Gli attacchi informatici degli Stati Nazionali rappresentano una realtà ormai da tempo”, ha detto Mariana Pereira, director of Email Security Products di Darktrace.
“Negli ultimi anni, con l’intensificarsi delle tensioni globali e il diffondersi di tecniche di hacking sempre più avanzate, abbiamo assistito a una rapida escalation di questa minaccia”.
Nel caso del massiccio attacco informatico contro il governo australiano, siamo di fronte a un attacco sofisticato e coordinato.
Obiettivo: penetrare le infrastrutture critiche governative.
Tentativi messi in atto in maniera continuativa durante un prolungato periodo di tempo con l’obiettivo di sfruttare sia le vulnerabilità di sistema sia quelle umane tramite spear-phishing.
Le vulnerabilità crescono man mano che gli edifici e le città diventano sempre più smart e i dispositivi IoT sempre più diffusi e presenti nelle nostre vite.
Gli aggressori sponsorizzati dagli Stati Nazionali lavorano costantemente per individuare nuove vie d’accesso.
Con la linea di demarcazione tra cyber e fisico che diventa più sottile, la posta in gioco per tutte le parti coinvolte è sempre più alta.
Con tali prospettive, è necessario potenziare la difesa informatica delle infrastrutture digitali critiche di tutto il mondo attraverso l’uso di tecnologie avanzate.
“Ciò permetterà alle nazioni di essere in grado di prevenire violazioni di dati o compromissioni dei sistemi non appena gli aggressori avranno varcato la soglia – a velocità di macchina e in tempo reale.”