In un momento strategico per le rinnovabili e un cambiamento significativo per il fotovoltaico in Italia occorre rafforzare la rappresentatività: ne è convinto Gianni Chianetta, (nella foto) fondatore di Assosolare e suo presidente dal 2006 al 2012 che commenta così la nascita di Assorinnovabili. “Con il confluire di Assosolare in Assorinnovabili, termina l’operato di un’associazione che ha fatto la storia del fotovoltaico in Italia. Sin dalla sua fondazione Assosolare ha avuto un ruolo determinante in tutti provvedimenti legislativi e dell’autority segnando la crescita del fotovoltaico da poche decine di MW agli attuali 18 GW”, dice Chianetta, che prosegue, “Il conto energia è stato figlio dell’Associazione del fotovoltaico, frutto di chi come me e con me ha creduto nelle enormi potenzialità del settore”, continua Chianetta, “È per questo motivo che mi auguro Assosolare continui a vivere dentro Assorinnovabili, così come tutte le altre fonti dovrebbero avere dei tavoli tecnici di lavoro specifici e dedicati. Andrebbe creato da subito anche il tavolo sull’efficienza energetica. Assorinnovabili dovrà strutturarsi come una federazione, per non perdere il focus sulle singole fonti, e trovare all’interno una sintesi tra le rinnovabili, questa la mia ricetta per trovare il consenso delle aziende e avere una rappresentanza forte su tutti i tavoli competenti, nazionali ed internazionali”.
Gianni Chianetta, artefice di ben due fusioni sotto la sua presidenza, esprime fiducia verso la nuova unione: “Con Assorinnovabili si da voce alle rinnovabili come fonte ormai chiave nel mix energetico: la nascita di un’associazione di questo tipo si giustifica con il periodo storico che sta vivendo l’energia in Italia, dove c’è un enorme bisogno di scelte coraggiose. A partire dalle solide basi del successo raggiunto fino ad oggi dalle fonti non inquinanti, bisogna puntare a obiettivi molto più coraggiosi che non in passato. Il mio auspicio è che siano rivisti al rialzo gli obiettivi 2020 e fatta una pianificazione analoga per il 2030, in modo che le fonti rinnovabili raggiungano nell’arco di alcuni decenni, l’obiettivo di soddisfare al 100% il fabbisogno energetico del Paese. Scelta, tra l’altro, già intrapresa dalla Germania”.