Conto in attivo e fiducia dei risparmiatori in crescita:
la Bcc chiude il 2012 con il segno più
Il presidente Roberto Scazzosi: «I dati positivi sulla raccolta e sul risparmio gestito esprimono la fiducia del territorio nei confronti della nostra banca»
Conto economico in attivo e fiducia dei risparmiatori in crescita: la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate archivia l’esercizio 2012 con il segno più e presenta la proposta di bilancio alla discussione e al voto dell’assemblea dei soci, in programma la mattina di domenica 28 aprile al Teatro Sociale di Busto Arsizio (Varese).
L’utile lordo al 31/12/2012 è stato di 1 milione 630mila euro (610mila euro detratte le imposte), l’incremento del margine di intermediazione del 13%, + 4% la raccolta diretta e + 40% il risparmio gestito rispetto al 2011.
«I numeri della raccolta esprimono meglio di qualsiasi altro indicatore la fiducia del territorio nella nostra banca -commenta il presidente della Bcc Roberto Scazzosi-; e non stiamo parlando di una cosa scontata di questi tempi, visto l’orientamento dell’opinione pubblica nei confronti delle banche. Sottolineo con una particolare soddisfazione la crescita della raccolta indiretta, trascinata dal + 40% del risparmio gestito: segno che non soltanto i clienti ci affidano i loro soldi, ma che ci chiedono consigli su come investirli».
Il risultato è frutto di una scelta strategica operata dalla Bcc: puntare sui servizi ad alto valore aggiunto, quelli di consulenza appunto, in cui la banca non gioca il ruolo di semplice salvadanaio, ma diventa il consigliere nella gestione del risparmio. Ed è una funzione, questa, che si configura sempre più come autentico driver per la crescita della redditività.
«Credo sia interessante qualche considerazione sulle ragioni per cui l’alta redditività della banca non si traduca in modo evidente in utile d’esercizio -dichiara il direttore generale della Bcc Luca Barni-. La spiegazione sta nelle difficili condizioni economiche in cui versa l’economia locale; noi dobbiamo mettere la redditività prodotta al servizio del costo del credito e lo possiamo fare perché, anche se piccola, siamo una banca ben patrimonializzata».
La voce 130 del bilancio, quella sulle rettifiche di valore, che esprimono le difficoltà attraversate dall’economia reale, si è mantenuta alta nel 2012 sfiorando i 9 milioni 700mila euro; nel 2011 era stata di poco inferiore ai 10 milioni di euro.
Il permanere delle difficoltà del sistema economico è alla base del calo degli impieghi (- 3,1%), dovuto a una minor domanda di credito e al ridotto livello di merito creditizio dei richiedenti, anche se il saldo dei crediti negli anni della crisi permane positivo: tra il 2009 e il 2012, infatti, gli impieghi hanno fatto registrare un + 12,2%.
Buoni risultati ha prodotto l’azione di contenimento dei costi operativi, che ha permesso di recuperare risorse a dispetto dell’aumento dei costi fissi e senza alcuna ripercussione sui servizi resi dalla banca.