Accise benzina… Vogliamo fermare il Paese?
La benzina ha superato i 2 euro al litro. Nel 2022 arriveremo a spendere oltre 1.750 euro per fare il pieno ad un’auto a benzina. Fra le ipotesi di intervento caldeggiate da molti consumatori c’è il taglio delle accise. Ma quanto incidono in Italia e negli altri Paesi europei?
Se si escludono i Paesi Bassi, le accise sulla benzina in Italia sono le più alte d’Europa. Si tratta di 0,73 euro per ogni litro di benzina. Costituiscono di fatto poco meno del 50% del prezzo finale, ma se si aggiunge l’Iva, si arriva ad oltre la metà del costo che troviamo alle pompe.
Sul diesel le accise italiane più alte in Europa
Per quanto riguarda il diesel, invece, il nostro Paese è quello con le accise più alte. Si parla di 0,62 euro per ogni litro fatto. Sul secondo e terzo gradino del podio, rispettivamente, Belgio (0,60 euro al litro) e Francia (0,59 euro).
In pratica c’è stato un aumento del 50/60% del costo dei carburanti in soli 2 mesi. Impossibile sopravvivere. Le aziende piccole e medie hanno costi eccessivi. Dopo la pandemia stavamo cercando la ripresa. E invece…
Da alcuni giorni si leva sempre più forte il lamento delle piccole e medie imprese e dell’artigianato lombarde per i rincari delle materie prime e dell’energia.
L’Europa è stata investita dal conflitto Russia-Ucraina, con guerra praticamente sul suolo europeo. A segnare plasticamente in queste settimane la tempesta perfetta in cui si trova avvolta l’Europa è tuttavia il costo dei carburanti, sia diesel sia benzina.
Secondo il presidente di CNA Lombardia, Giovanni Bozzini, sono ormai diverse le imprese di trasporto che preferiscono fermare l’attività per il livello ormai insostenibile del costo dei carburanti. “Il costo del carburante non è riconosciuto da una committenza a sua volta in strutturale difficoltà. E’ un circolo vizioso davvero drammatico. Siamo consapevoli di come questa situazione sia figlia di un contesto geopolitico globale assolutamente straordinario nella drammatica torsione militare delle ultime settimane.”
A prevalere tra le piccole imprese e tra gli artigiani lombardi, in primis tra i trasportatori di merci e persone, è l’idea che sia necessario un tempestivo ed energico intervento del Governo.
Il costo dei carburanti è cresciuto del 50% in due mesi
“Non possiamo ignorare” dice il presidente regionale CNA “che sul costo dei carburanti gravi una componente fiscale rilevante nella quale sono incorporati lasciti storici. Lasciti che avrebbero dovuto avere una utilità una tantum e che invece si sono rivelate tasse permanenti sulle tasche di cittadini ed imprese.”
In questo senso la CNA Lombarda sposa totalmente l’appello lanciato da FITA CNA e dal suo presidente, Patrizio Ricci, per interventi del governo tempestivi. Ma soprattutto devono essere interventi adeguati a fronte di un aumento del 50/60% del costo dei carburanti in 2 mesi. Bisogna riconoscere in fattura del costo del gasolio. Il rischio è quello di fermare il Paese, letteralmente, sul terreno delle merci e delle persone.
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