Ogni minuto chiude una impresa
Una cosa che mi ha colpito del Movimento 5 Stelle è l’attenzione verso le piccole medie imprese italiane. E’ vero ci sono numerosi interlocutori istituzionali a cui stanno a cuore queste centinaia di migliaia di aziende. Ma il Movimento bisogna dargli ragione, ha da sempre posto al centro del progetto economico e politico la sorte di questi piccoli artigiani e imprenditori della provincia italiana. Nel blog di Beppe Grillo si scrive che due sono i punti fondamentali per non andare incontro in autunno a una situazione di non ritorno: la solidarietà sociale, attraverso il reddito di cittadinanza, e le misure per le Pmi. “Il tessuto delle Pmi”, si legge nel blog, “si sta deteriorando come una grande tela di ragno i cui filamenti di seta si rompono uno a uno fino alla sua completa distruzione. Senza questa tela l’Italia è spacciata. La finanza pubblica si regge grazie ad essa. In questi mesi vi sono stati numerosi contatti con piccoli e medi imprenditori e persone del M5S. Ci chiedono di aiutarli a sopravvivere. Molti sono alla canna del gas e ci guardano come se fossimo la loro ultima possibilità di salvezza. La politica finora seguita dal governo è stata l’aumento delle tasse su privati, imprese, consumi. Un’impostazione suicida che sta trasformando il Paese in un deserto e che ha come obiettivo di mantenere inalterati i privilegi, gli sprechi e i costi della politica e di porre al vertice della piramide le banche e la finanza al posto della produzione”. Cosa ‘è che non va in questo discorso? Nulla. Le imprese sono veramente alla canna del gas. Le banche non erogano più soldi. I sostegni sono spariti. I “castelletti” per poter produrre e pagare forniture e dipendenti esauriti. La distribuzione non ha più margini per trattare sconti e prezzi. I consumatori non consumano più nulla se non l’indispensabile. Che fare? Il Movimento propone l‘abolizione dell’Irap che darebbe una boccata di ossigeno non da poco. L’Irap andrebbe ridotta gradualmente a partire da quest’anno, per essere annullata entro il 2014. Con l’Irap le imprese più ricche e senza occupati pagano più del 30% circa di tasse, mentre le imprese più povere e indebitate, con numerosi lavoratori, pagano fino all’80% di tasse. Il Movimento propone di tagliare coprendo la spesa solo rapportando i nostri costi della politica a quelli delle Nazioni europee. Si può fare. E’ una idea condivisibile. Non vi pare?
Altra proposta il pagamento dell’Iva solo a incasso avvenuto. Perchè sborsare anticipatamente soldi che le imprese vedranno dopo mesi? L’Iva andrebbe pagata allo Stato quando incassata. Il pagamento dopo l’incasso non produrrebbe differenze di gettito sostanziali, ma uno spostamento del gettito. Il Movimento 5 Stelle propone lo sblocco immediato dei circa 120 miliardi di euro dovuti dallo Stato e dagli Enti alle imprese, anche attraverso l’anticipo e lo sconto in pro-soluto presso la Cassa Depositi e Prestiti o presso le banche (gli interessi saranno a carico dell’Ente debitore e non a carico dell’impresa). La misura include anche che i pagamenti, fra Stato, Enti e privati, non dovranno mai superare i 60 giorni, con l’automatico riconoscimento, in caso di ritardo, di interessi dell’8% più tasso Bce o di altri costi documentati causati dal ritardo. Chi non è d’accordo?