Carige sotto la presidenza di Giuseppe Tesauro ha rinnovato il consiglio di amministrazione e nel voto la lista di Malacalza Investimenti ha ottenuto la maggioranza (55% delle azioni presenti) ottenendo 10 posti nel nuovo cda che sarà composto da 15 amministratori e si riunirà per la prima volta lunedì.
Il capolista dell’elenco presentato dal primo socio e dalla Fondazione Carige, Giuseppe Tesauro (ex presidente della Consulta e dell’Antitust) è nominato presidente mentre Vittorio Malalcalza diventa vicepresidente. Gli altri eletti della lista 1 sono Luciano Pasquale (espresso dalla Fondazione), Guido Bastianini, (che nella prima riunione del cda verrà indicato come AD), Maurizia Squinzi, Giampaolo Provaggi, Paola Girdinio, Elisabetta Rubini e Lucia Venuti. La lista presentata da Gabriele Volpi e Aldo Spinelli, riuniti in un patto che accorpa il 7,5%, ha eletto Claudio Calabi, Alberto Mocchi e Sara Armella. Un consigliere a testa per la lista del patto Coop Liguria-Fondazione Cr Savona-Fondazione Cr Carrara e per i fondi istituzionali facenti capo ad Assogestioni: gli amministratori eletti sono rispettivamente Remo Angelo Checconi e Giulio Gallazzi. Escono dal cda i soci francesi di Bpce, titolari di una quota inferiore al 2%, per la prima volta dopo oltre un decennio nei quali hanno fatto parte del board in alleanza con la Fondazione Carige “gestione Repetto”.
All’inizio del mese di marzo alle decisione della Banca con il suo principale investitore Malacalza Investimenti, holding della famiglia genovese titolare del 17,6% del capitale, di affidare all’ex presidente della Corte Costituzionale, Giuseppe Tesauro la presidenza della banca e preparare il rilancio, la Bce aveva richiesto alla banca di varare un nuovo piano industriale che tenga conto del deterioramento dell’attuale scenario e un piano che rifletta le nuove considerazioni sulle opzioni strategiche.
La Bce il 3 marzo aveva comunicato all’istituto ligure l’intenzione di adottare una decisione finalizzata alla “riduzione dei rischi” e alla “presentazione di un piano per adeguarsi ai requisiti di vigilanza” (“the reduction of risks and the presentation of a plan to restore compliance with supervisory requirements”) spiega la banca in una nota. La Banca centrale guidata da Mario Draghi ha chiesto un “nuovo Funding Plan” entro il 31 marzo 2016, un nuovo piano industriale entro il 31 maggio che tenga conto del deterioramento dell’attuale scenario e un piano che rifletta nuove considerazioni sulle opzioni strategiche, entro maggio. Carige ha replicato alla Bce “fornendo i propri commenti e osservazioni, ribadendo l’adeguatezza delle strategie, dei processi, dei fondi propri e della dotazione di liquidità atti a fronteggiare i rischi correnti e prospettici del Gruppo anche nel nuovo deteriorato scenario di riferimento”.