Cariparma Crédit Agricole e Bei ci mettono 80 milioni per Pmi e Mid Cap

Cariparma Crédit Agricolee Bei (Banca Europea per gli Investimenti) hanno firmato un accordo che prevede un plafond di 80 milioni rivolto alle Pmi e alle Mid Cap, con particolare focus verso le esigenze del settore agroalimentare.

Le linee di credito aperte dal Gruppo Cariparma Crédit Agricole consentiranno a molte medie e piccole imprese (fino a 250 dipendenti) e Mid Cap (aziende con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 3.000) di accedere a finanziamenti a condizioni ancora più vantaggiose, grazie al sostegno della Bei.
Le risorse saranno fornite alle imprese che vorranno promuovere iniziative nei settori dell’industria, dei servizi,
dell’agricoltura, del turismo, dei cambiamenti climatici o localizzate nelle aree della convergenza. Con questa iniziativa Cariparma Crédit Agricole rinnova il suo impegno, grazie alla partnership con Bei, per sostenere le piccole e media imprese e le Mid Cap pronte a investire e a rilanciarsi innovando.
I progetti che verranno finanziati dovranno essere realizzati entro un termine massimo di tre anni dalla data di
finanziamento.

Il Crédit Agricole è presente in Italia, suo secondo mercato domestico, con 12mila collaboratori e 3,5 milioni di clienti per 61 miliardi di finanziamento all’economia. La stretta collaborazione tra le società presenti nel retail banking, credito al consumo, corporate e investment banking, asset management e comparto assicurativo garantisce al Crédit Agricole di operare nella penisola con un’offerta ampia e integrata, a beneficio di tutti gli attori economici. Il Gruppo Cariparma Crédit Agricole, banca commerciale costituita da Cariparma, FriulAdria e Carispezia, è presente sul territorio nazionale con circa 900 punti vendita in 10 regioni ed è settimo player bancario per masse amministrate con oltre 8.000 dipendenti e 1.700.000 clienti. La Banca europea per gli investimenti (BEI) è l’istituzione finanziaria dell’Unione europea creata nel 1957, con il Trattato di Roma, per il finanziamento degli investimenti atti a sostenere gli obiettivi politici, sociali ed economici dell’Unione.

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