RemTech Expo 2013, il Salone sulla bonifica dei siti contaminati e la riqualificazione del territorio ( vedi anche – https://www.btboresette.com/il-ministro-dellambiente-della-tutela-del-territorio-del-mare-andrea-orlando-ospite-remtech-expo/#more-18071 -), organizzato da Ferrara Fiere, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, chiude i battenti con un ottima affluenza di pubblico.Come già nelle passate edizioni, RemTech conferma di essere particolarmente a proprio agio con le tematiche di più stringente attualità, a partire dalla Green Economy. L’appuntamento promosso da Federmanager Ferrara ha chiarito le idee sul significato e il valore della green economy. Come ha osservato nel proprio intervento l’onorevole Alessandro Bratti, membro della Commissione parlamentare su Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, “non esiste una definizione univoca di Green Economy, ma stando ai dati di Unioncamere, possiamo identificare nella provincia di Ferrara circa 1.300 imprese “green”: da quelle completamente dedicate ad attività ambientali fino alle aziende – specie agricole – che inseriscono nel proprio ciclo produttivo la lotta integrata, il biologico, e così via. Quel che è certo è che la Green Economy può e deve fare sempre più parte dell’ossatura dello sviluppo industriale del nostro Paese, se vogliamo competere ad armi pari nel mondo globalizzato. Incentrare le politiche industriali sul costo del lavoro è un’impostazione ormai anacronistica, che ha portato alla situazione che tutti conosciamo tutti, e di cui Ferrara è vittima. Ora, invece, è più che mai necessario puntare sull’efficientamento energetico e sulle rinnovabili, tenendo conto che in Italia siamo tra i maggiori produttori di fotovoltaico e che abbiamo livelli di specializzazione straordinari nell’ingegnerizzazione e negli inverter”.
Per quanto riguarda specificamente Ferrara, per Bratti vale l’equazione ‘futuro uguale plastica’: “È sulla plastica e i derivati che abbiamo sviluppato competenze uniche in Europa, come dimostra l’esperienza di Basell Polyolefins. Ma questi primati possono subire un’accelerazione solo se tutti i livelli istituzionali li sostengono adeguatamente. In tal senso, mentre Comune e Provincia stanno dimostrando di avere le idee chiare, la grande assente è la Regione, che deve ancora indicare quali siano le vocazioni economiche sulle quali investire e programmare”.
Ancora più puntuale l’ottica con cui Giorgio Merlante, presidente di Federmanager Ferrara, legge la Green Economy: “Specie nella provincia di Ferrara, può offrire grandi possibilità di riqualificazione ai dirigenti che hanno circa cinquant’anni e sono attualmente inoccupati. È quello il target della nostra organizzazione, che nel Ferrarese conta trecento associate. Manager, direttori generali, amministratori delegati sono figure professionali che, un volta perso il lavoro, faticano a ricollocarsi con lo stesso profilo e per le quali la riqualificazione è l‘unica strada possibile. Attualmente sono circa venti le persone che si trovano in questa situazione e che abbiamo coinvolto in progetti legati alla Green Economy”.
La manifestazione si chiude con un bilancio pienamente in attivo, come sottolinea Nicola Zanardi, presidente della Fiera di Ferrara: “Il dato che mi preme evidenziare è che, nei tre giorni del Salone, si danno appuntamento nel nostro Quartiere fieristico il meglio del sapere universitario, i più alti vertici ministeriali, i maggiori player – da Eni a tutte le filiere della grande industria –, oltre trenta delegati stranieri dai Paesi emergenti e 3.500 visitatori. E quel che emerge dal loro confronto sono proposte, scambio di know how, prospettive concrete di avanzamento economico e ambientale”.