Venezia è una città unica non solo dal punto di vista artistico e urbanistico, anche per quanto riguarda la gestione delle attività commerciali e la logistica. Il trasporto e la distribuzione delle merci provocano non poche problematiche, tra “barcari” e imballaggi spesso troppo ingombranti per l’urbanistica cittadina. Bisogna fare i conti con strade fatte d’acqua, orari precisi da rispettare, magazzini microscopici e picchi di richieste più o meno prevedibili. Ecco quindi che gestire la distribuzione delle merci è un impegno importante. Lo sa bene San Marco Beverage Network, – http://www.beveragenetwork.it/ – società che dal 1965 si occupa di dissetare Venezia e che oggi è il principale distributore di acqua e bevande per ristoranti bar e caffè della laguna. Per riuscire a fare arrivare in modo puntuale le bevande anche nei giorni più affollati, da cinque anni si è affidata all’informatica e in particolare alle competenze in tema di logistica dell’azienda friuliana Overlog, – www.over-log.it . «Ogni giorno si muovono fino a 6mila colli con le barche. E con l’afa solo 5 gradi in più di temperatura fanno aumentare i consumi anche del 30%. Fino a qualche anno fa gestivamo le consegne con un piano di lavoro cartaceo”, afferma Alessio Verardo, direttore acquisti e logistica di San Marco Beverage Network, 77 dipendenti e fatturato consolidato di 21 milioni di euro l’anno. “Poi il lavoro è aumentato e si è ulteriormente complicato, facendo crescere anche i margini d’errore. Per questo abbiamo deciso di affidarci a un partner specializzato».
La scelta è ricaduta su Overlog, società friulana specializzata in soluzioni per la gestione dei magazzini, con cui San Marco ha collaborato per sviluppare la soluzione più adatta a risolvere le complessità legate alla peculiarità di una realtà come quella di Venezia: «Negli anni, gli spazi dedicati alle scorte di bar e ristoranti in Laguna sono sempre diventati più piccoli per via degli elevati costi immobiliari”, prosegue Verardo. “Questo comporta consegne molto frequenti, quasi giornaliere, e in tempi brevi: di solito tra l’ordine e l’arrivo della merce trascorrono circa 24 ore. Inoltre le consegne vanno effettuate in orari ben definiti, ossia nelle prime ore del mattino, perché poi le rive di carico servono per altri servizi, come gondole e ritiro rifiuti. A questo si aggiunge che le dimensioni degli imballi variano notevolmente e che i colli non hanno tutti il codice a barre per una catalogazione più rapida». Durante l’anno i consumi hanno dei picchi che coincidono con eventi prevedibili (il Carnevale o il Festival del Cinema) e meno prevedibili, come le ondate di caldo: cinque gradi in più, in un fine settimana d’estate, possono far aumentare i consumi anche del 30%.
San Marco BNV ha circa 1.220 clienti e distribuisce 1.200 referenze su 1.500 punti vendita, per un totale di un milione e tre/quattrocentomila imballi, termine che indica la confezione multipla: o il fusto di birra, o la cassa d’acqua o vino e così via. Nel magazzino si passa da un numero standard di tre-quattro operatori a 6-7 nei momenti di maggiori richieste. A novembre, ad esempio, si movimentano 2.500 colli al giorno, che possono diventare 6mila in alta stagione.
Per gestire questa macchina complessa si è ricorsi a soluzioni informatiche all’avanguardia, combinate con il plus della consulenza di esperti: «Prima dell’informatizzazione, San Marco BNV lavorava con un piano di carico cartaceo: si raggruppavano le consegne del giorno, si preparava la merce e poi si caricava sulla barca”, interviene Marco Crasnich, amministratore delegato di Overlog. “I problemi arrivavano dopo, quando il “barcaro” doveva smistare a ogni destinazioni le merce. Finchè le consegne erano una decina al giorno si gestivano, oggi sono arrivati a 25-30 ed è necessario un cervello elettronico che indichi non solo la merce da caricare, ma anche dove posizionarla in base all’ordine di consegna e all’ingombro dei pacchi». Si è optato per un sistema voice, che ha due vantaggi: non dover rietichettare tutti i colli in entrata, visto che molti non hanno il codice a barre, e consentire di lavorare con due mani, senza mai togliersi i guanti, fondamentali in questo settore. Inoltre c’è la flessibilità nel gestire prodotti di dimensioni e caratteristiche anche molto diverse. Oggi il margine d’errore è vicino allo zero (la percentuale esatta è dello 0,1 – 0,2%).