Terremoto Emilia, un anno dopo: le storie delle piccole imprese che ripartono.
SALE A 2 MILIONI DI EURO IL MICROCREDITO EROGATO IN EMILIA GRAZIE AL PROGETTO DI ETIMOS FOUNDATION
SOSTENUTO DA RENZO ROSSO.
Santori, presidente Etimos Foundation: «Garantito l’accesso al credito per microimprese, donne e giovani. Solo nell’ultima settimana altri 15 nuovi beneficiari».
Padova, 19 maggio 2013 – Singoli, famiglie e soprattutto commercianti, artigiani e piccoli imprenditori emiliani (in particolare del manifatturiero) che il microcredito ha aiutato a ripartire: piccole somme ma indispensabili, specie dopo il terremoto del maggio 2012 arrivato ad aggravare il fardello, già pesante, della crisi economica. Sono loro i beneficiari del progetto promosso da Etimos Foundation e MxIT-Microcredito per l’Italia, grazie ai 5 milioni di euro messi a disposizione da Renzo Rosso per la popolazione colpita dal sisma.
Oggi – a un anno esatto dalle scosse e a pochi mesi dall’avvio dell’iniziativa – i primi risultati sono assolutamente incoraggianti e il trend di crescita importante. Solo in quest’ultima settimana l’ammontare complessivo delle erogazioni è aumentato di ulteriori 500mila euro, permettendo l’accesso al credito a 15 nuovi beneficiari: dati che portano quasi a quota 2 milioni di euro il credito complessivo erogato a oltre 80 beneficiari. I finanziamenti, per i quali non è richiesta alcuna garanzia di tipo personale o patrimoniale, sono stati accordati a privati e famiglie (20 finanziamenti per 153.000 euro), ma soprattutto a micro e piccole imprese, oltre il 70% dei beneficiari (61 finanziamenti per 1.820.000 euro). Tra queste ultime, significativa la presenza di start up e forme di autoimpiego (oltre il 25%), di attività gestite da donne (oltre il 30%) e da giovani under 35 (oltre il 25%).
E sono storie di orgoglio, ma anche di capacità di riscatto quelle di Manuela e della sua socia, a Mirandola, che grazie al microcredito ricevuto hanno potuto riavviare la loro azienda di confezione nel settore abbigliamento, e di Salvatore, che ha riaperto la sua pizzeria da asporto a Concordia, o di Giuseppe e il figlio che hanno ristrutturato il loro ristorante a San Prospero; e ancora, Giovanni ha realizzato il sogno di gestire un negozio di articoli per la pesca a Limidi di Soliera, vicino a Carpi, e la giovane Sara ha aperto un ambulatorio ostetrico a Cavezzo…
Una forma di solidarietà innovativa, quella scelta dal fondatore del marchio Diesel e presidente della holding Only the Brave, perché si pone in una linea di discontinuità con la logica assistenzialistica e si concretizza nell’aiuto di un imprenditore ad altri imprenditori, stimolando la co-responsabilità.
«Il progetto è un connubio significativo tra innovazione sociale, solidarietà e imprenditoria illuminata» – sottolinea Marco Santori, presidente di Etimos Foundation -, che sullo strumento aggiunge: «Il microcredito è un atto di relazione e di fiducia che prevede la possibilità di ricevere restituendo, rimette al centro la dignità delle persone e valorizza la progettualità, le capacità dei beneficiari e il loro spirito imprenditoriale. Il nostro modello di intervento, infine, si basa sulla collaborazione con tutti i soggetti del territorio, compresi gli istituti di credito: il suo successo dimostra che il nodo dell’accesso al credito si può risolvere. E si deve farlo».
Il progetto di Etimos Foundation e MxIT-Microcredito per l’Italia prevede la concessione di piccoli prestiti, a famiglie e singoli, a micro e piccole imprese, a cooperative, associazioni e imprese sociali, che abbiano residenza o sede nei comuni danneggiati e siano soggetti esclusi dall’accesso al credito. Con i 5 milioni di euro a disposizione si è costituito un fondo che offre le garanzie necessarie per accedere a finanziamenti presso le banche del territorio aderenti al progetto (Bper, Banca popolare di Ravenna, Unipol, Banca Centroemilia, Emilbanca, Banca Reggiana, BCC Cavola e Sassuolo, Bcc Castenaso): queste erogano utilizzando fondi propri, applicando condizioni uniformi e agevolate e moltiplicando il plafond complessivo disponibile fino a oltre 15 milioni di euro. Un modello operativo già sperimentato in Abruzzo, dove fino a oggi sono stati erogati finanziamenti per oltre 14 milioni e 270mila euro a quasi 600 beneficiari.