Secondo Confcommercio la norma del Decreto Fare che consente la vendita e il consumo sul posto dei prodotti agricoli, anche non propri, rappresenterebbe “(…) un inaccettabile e ingiustificato vantaggio per le imprese agricole alle quali, di fatto, viene consentita la possibilità di svolgere una vera e propria attività di intermediazione commerciale senza dover sottostare agli obblighi e alle regole che si applicano invece agli altri operatori economici, e per di più, in deroga a qualsiasi norma relativa alla destinazione urbanistica della zona e alla destinazione d’uso dei locali in cui viene svolta”.
Secondo Confcommercio non si comprenderebbe il motivo e “(…) non si vede la necessità di favorire ulteriormente un comparto, quello agricolo, che già gode di ampie agevolazioni, con l’unica conseguenza di penalizzare le imprese della distribuzione commerciale senza peraltro recare reali benefici agli stessi consumatori”.
Una disposizione che per Confommercio andrebbe “(…) urgentemente eliminata per impedire violazioni della concorrenza e disparità di trattamento destinati a penalizzare interi comparti economici”. Questo il commento di Confcommercio all’emendamento approvato dalle Commissioni al “Decreto Fare” sulla vendita e consumo sul posto dei prodotti agricoli.
Vorremmo chiedere a Confcommercio quali particolari agevolazioni sono state garantite in questi ultimi trenta, venti o dieci anni al settore agricolo?
Di quali particolari favoritismi ha potuto beneficiare il comparto agricolo?
Tranne qualche contestabile agevolazione per le quote latte – su cui si potrebbe ampiamente discutere – ci piacerebbe capire meglio di che particolari attenzioni hanno potuto beneficiare le migliaia di aziende agricole costrette dagli anni ’70 del secolo scorso a chiudere e fallire proprio per mancanza di incentivi, mancanza di regia statale, ferree regole dettate dalla globalizzazione e senza contare il deprecabile atteggiamento in genere negativo di tutta la nostra comunità?.
A differenza di ciò che succede in Francia e Germania, per non parlare di Gran Bretagna, Olanda e paesi scandinavi, in Italia dal dopoguerra l’agricoltura è stata martoriata e avvilita. Nient’altro.
Ultima domanda: quali reali benefici ai consumatori ha prodotto negli ultimi anni il sistema dei commercianti organizzati in Italia?