Consob, Banca d’Italia, Feduf e Lega dei Consumatori si confronteranno durante il Salone del Risparmio, gli stati generali dell’educazione finanziaria italiana che si terrà dal 6 all’8 aprile. In apertura il key note speech di Annamaria Lusardi, esperta di Financial Literacy tra le più influenti studiose della materia a livello internazionale.
Il Salone del Risparmio, rafforza il suo progetto di educazione finanziaria, iniziato con la prima edizione dell’evento, e chiama a raccolta Istituzioni, Fondazioni ed esperti internazionali per dare il via agli Stati Generali dell’Educazione Finanziaria. L’appuntamento in programma l’8 aprile – giornata in cui da sempre il Salone apre le porte anche a studenti, risparmiatori e investitori privati – è stato ideato per analizzare le best practice internazionali, mappare i progetti sul tema, fare il punto su cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare per l’alfabetizzazione finanziaria del Paese.
Ad aprire la plenaria sarà ‘Financial Education, State of the Nation’ il keynote speech di Annamaria Lusardi, (nella foto) professoressa al Global Financial Literacy Excellence Center della George Washington University di Washington e tra le più influenti studiose del tema a livello internazionale. Secondo Lusardi avere delle nozioni base di finanza è diventato imprescindibile nella società in cui si vive. L’Italia deve necessariamente colmare il divario rispetto agli altri Paesi. Secondo il rapporto OCSE-PISA sulle competenze finanziarie dei giovani, tra i 18 Paesi esaminati, l’Italia si posiziona penultima con un punteggio migliore solo alla Colombia. A seguire il dibattito istituzionale al quale, oltre a Magda Bianco (Banca d’Italia), Giuseppe D’Agostino (Consob), Andrea Beltratti (Feduf) e Stella Anastasi (Lega Consumatori), è stato invitato a partecipare anche un rappresentante del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Gli ospiti discuteranno le ragioni del ritardo italiano e le sfide per la costruzione di programmi efficaci volti a colmare il gap generazionale dei Millennials che, nei prossimi anni, erediteranno il 65% circa della ricchezza del Paese.