Prevenire e contrastare l’infiltrazione di capitali di origine illecita all’interno delle procedure di affidamento e realizzazione delle grandi opere di interesse nazionale, dando un contributo significativo alla lotta alla criminalità. È questo l’obiettivo del monitoraggio finanziario, messo a punto dal Consorzio CBI per il Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica (DIPE).Il progetto – nato nel 2009 per consentire un più efficace controllo degli appalti su lavori, servizi e forniture attraverso la tracciabilità di tutti i flussi finanziari connessi alla realizzazione di rilevanti interventi pubblici – oggi monitora i conti correnti di 138 aziende coinvolte nella fase di sperimentazione. Complessivamente, dall’avvio del progetto sono oltre 6 mila i flussi di informazioni trasferiti al DIPE e circa 30 gli istituti finanziari coinvolti. Già nella fase di sperimentazione il monitoraggio finanziario riguarda i conti correnti di imprese appaltatrici e subappaltatrici impegnate nella realizzazione di opere pubbliche di grande rilievo come: la metropolitana M4 di Milano; la Variante di Cannitello; il Grande Progetto Pompei per la tutela e la valorizzazione dell’area archeologica cittadina. Si sta lavorando per estendere il progetto anche alla metropolitana M4 di Milano.
Alla luce dei risultati raggiunti dal progetto di monitoraggio finanziario, il Ministero dell’Interno, in collaborazione col Consorzio CBI e Formez PA, si è aggiudicato un bando europeo per la prevenzione e la lotta alla criminalità. Presentando il progetto “Creation of Automated Procedures Against Criminal Infiltration in public contracts” (CAPACI) ha ottenuto i finanziamenti per estendere il monitoraggio anche ad altre opere pubbliche italiane e supportare la diffusione di questa best practice presso gli altri paesi europei.
Il monitoraggio dei flussi finanziari connessi alla realizzazione delle grandi opere è realizzato attraverso il Servizio di Nodo del Consorzio CBI. Il Consorzio gestisce l’infrastruttura di rete che interconnette a oggi circa 920 mila imprese a 600 istituti finanziari, incluse Poste italiane CartaLis, che rappresentano il 98% del mondo bancario italiano per numero di sportelli e l’88,2% delle società che offrono servizi di pagamento.