Il 23 gennaio presso l’Università Bocconi, (aula NO6), piazza Straffa a Milano, alle ore 16 e 30 si terrà il convegno, “Software contraffatti e concorrenza sleale. Il caso italiano”organizzato dal Cresv, Centro di ricerche su sostenibilità e valore dell’Università Bocconi in collaborazione con Microsoft. Il convegno ha come l’obiettivo di presentare i risultati di una ricerca concernente l’impatto economico derivante dall’utilizzo di software contraffatti come fattispecie di concorrenza sleale in Italia.
La problematica è particolarmente rilevante nel contesto economico italiano, alla luce del fatto che il nostro è il secondo Paese in Europa in termini di software contraffatti. Si stima infatti che il piracy rate in Italia sia del 48% circa, contro una media europea che va dal 26% al 35%. La ricerca ha evidenziato che l’atteggiamento scorretto delle imprese che utilizzano software illegali ha ripercussioni negative sull’intero sistema economico italiano, in particolare, rendendo più difficoltosa la sostenibilità finanziaria delle imprese più giovani e con investimenti in capitale circolante importanti. L’analisi mette tuttavia in evidenza che il trade-off tra benefici e rischi nel perseguire la pratica sleale dell’utilizzo di software illegali non è così vantaggiosa, in termini di marginalità operativa e leva finanziaria. Partecipano tra gli altri: Francesco Perrini, direttore Cresv Bocconi Marco De Sanctis, Legal & Corporate Affairs South Europe director di Microsoft Maurizio Dallocchio, Nomura chair of corporate finance, Bocconi Federico Barilli, segretario generale Italia Startup Armando Branchini, direttore generale Altagamma Salvatore La Barbera, dirigente compartimento Polizia postale e delle comunicazioni per la Lombardia.Le conclusioni saranno affidate a Carlo Villanacci esperto della Guardia di Finanza presso Ambasciata d’Italia a Washington. Iscrizione online all’indirizzo www.unibocconi.it/eventi.
