Costi dimezzati per arredo, pharma, termoidraulica e sicurezza con la digitalizzazione

La digitalizzazione dimezza i costi di diversi settori. Lo studio è stato realizzato dal Gruppo CMT. Chi risparmia di più? I settori arredamento che vede più che dimezzare i propri costi, seguito dal settore farmaceutico, termoidraulica & climatizzazione e sicurezza, arrivano a risparmiare fino al 60%.

Dallo studio effettuato emerge che la digitalizzazione, ovvero il processo di conversione dei documenti cartacei in documenti digitali, è sempre più appealing anche per i privati italiani: risparmi economici, maggior controllo sui pagamenti e riduzione dei tempi di gestione sul podio dei vantaggi.

LA FATTURA ELETTRONICA B2B DIMEZZA I COSTI

Tra i settori* intervistati da Gruppo CMT (150 milioni di fatture digitali gestite), l’arredamento è quello che beneficia maggiormente dagli invii digitali delle fatture con il 66% del risparmio medio rispetto ai classici invii.  Seguono il settore farmaceutico con il 63% dei risparmi medi e il comparto termoidraulica & climatizzazione che vede dimezzare i propri costi con il 50% medio dei risparmi. Buoni anche i numeri del settore sicurezza (-45%) e per gli studi medici/odontoiatria (-30%), in coda il food con circa il 20% medio di costi in meno. Nata come obbligo di legge per il settore pubblico, la fatturazione elettronica ha trovato ampio consenso anche tra i privati. I vantaggi in termini di risparmi economici ed efficienza operativa sono innegabili, ma la fatturazione elettronica B2B può oggi essere rapportata ad un orizzonte più ampio, come elemento strategico per le imprese che si trovano ad operare in mercati sempre più competitivi e miglioramento della qualità delle relazioni con tutti gli interlocutori.

“Le aziende che si convertono al digitale sono di varie dimensioni, laddove lo stimolo della fatturazione PA ha coinvolto anche i fornitori più piccoli, che si sono dovuti adeguare alla fatturazione elettronica”, dice Luigi Caruso, presidente del Gruppo CMT (fatturato di circa 6 milioni di euro). “Molti di questi hanno colto l’occasione per attivare, proseguire e completare un percorso di innovazione digitale, ciascuno secondo le proprie possibilità e caratteristiche. Non esiste un vero e proprio identikit dell’azienda digitale, in quanto i benefici cambiano in funzione delle soluzioni implementate, che possono essere personalizzate sulla base del settore in cui l’azienda opera, del totale degli invii annui e delle reali esigenze amministrative. I dati dimostrano che la fatturazione elettronica può essere affrontata positivamente anche dalle realtà più piccole”. Il Gruppo CMT (marchio di C.M. Trading), ha rapportato il costo contatto carta con il costo contatto digitale, che include l’elaborazione dei dati (digital composition), la delivery e la conservazione digitale. A fronte di un valore medio di 1,30 Euro per ogni invio tradizionale, infatti, corrisponde circa 0,60 Euro per la gestione dello stesso contatto in digitale.

RISPARMI NON SOLO ECONOMICI

Le aziende intervistate hanno espresso piena soddisfazione anche in termini di efficienza di gestione. In particolare, il maggior controllo sui recapiti migliora le pratiche di sollecito e recupero crediti, accorciando la catena dei pagamenti; mentre la conservazione digitale riduce spazi e tempi dedicati.  Per quanto riguarda l’upselling, inoltre, si registra che le comunicazioni di marketing inserite in fatture o documenti amministrativi sono lette dal 99% dei destinatari. Il sistema di tracciamento e statistiche, infine, è percepito come un vantaggio enorme, che viene garantito esclusivamente dalla gestione digitale.

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