Da un’analisi di Crif sui mutui bancari emergono alcuni interessanti dati sull’andamento del settore immobiliare. E non solo. Gli indici di riferimento Euribor e IRS continuano a rimanere attorno ai minimi storici così come gli spread di offerta sui mutui che si attestano al di sotto dell’1%.
Una situazione che ha consentito di creare nel terzo trimestre 2016 condizioni quanto mai ottimali per privati che intendono sottoscrivere un nuovo finanziamento per l’acquisto della propria casa o per la surroga del proprio mutuo in essere. Per una operazione di mutuo di 120.000 euro, durata 20 anni, valore immobile 220.000 euro, i migliori spread si posizionano a ottobre 2016 attorno all’1,00% per i mutui a tasso variabile e attorno allo 0,90% per i mutui a tasso fisso. La media trimestrale dei migliori spread continua dunque a registrare un andamento favorevole di costante contrazione attraverso l’anno 2016, passando per i tassi variabili dall’1,2% del secondo trimestre all’1,1% del terzo trimestre e, per i tassi fissi, dall’1,1% del secondo trimestre allo 0,9% del terzo trimestre. A livello di nuove erogazioni di mutuo, dice Crif, attraverso il canale online, la finalità surroga continua a diminuire il suo peso sul totale delle erogazioni anche nel terzo trimestre 2016, passando dal 65% del totale erogati nel terzo trimestre 2015 al 54% del terzo trimestre 2016.
L’incidenza delle surroghe e sostituzioni sul totale delle domande di mutuo presentate agli istituti di credito anche attraverso i canali tradizionali, invece, nel primo semestre dell’anno si attesta intorno al 24%. Questo trend è da ricondursi soprattutto alla riduzione del bacino di potenziali mutuatari interessati a surrogare il mutuo dopo trimestri in cui già molte famiglie hanno optato per il trasloco del proprio finanziamento. Lato preferenze dei nuovi mutuatari a riguardo della tipologia di tasso, nel terzo trimestre 2016 il peso del tasso fisso sul canale online spiega circa il 50% del totale delle richieste contro un 37% registrato nel terzo trimestre del 2015. Complice di questo aumento risulta essere la continua riduzione degli indici di riferimento IRS iniziata a fine 2015 e il peso delle nuove erogazioni di mutuo con finalità surroga, che sul canale online nel terzo trimestre 2016 per il 74% risultavano essere a tasso fisso.
Nel mercato immobiliare, nel terzo trimestre 2016 si registra una riduzione dei prezzi al mq degli immobili residenziali forniti in garanzia al mutuo pari a -1,9% (dopo aver registrato un -2,4% sull’intero 2015 rispetto al 2014). Analizzando però le diverse tipologie di immobili residenziali, nel trimestre di osservazione il prezzo/mq per gli immobili nuovi fa segnare, per la prima volta dopo 8 trimestri di contrazione, una dinamica di carattere positivo, registrando un +0,5%, mentre il prezzo/mq degli immobili usati una riduzione pari a -4,0%. Queste le più significative evidenze che emergono dalla nuova edizione della Bussola Mutui, il bollettino trimestrale firmato Crif e MutuiSupermarket.it che offre una panoramica aggiornata e completa delle tendenze in atto nel mercato italiano dei mutui residenziali e immobiliare.
“Gli indici Euribor e IRS sono ai minimi storici e i migliori spread offerti dalle banche – per un mutuo a 20 anni a tasso fisso o variabile – sono oggi pari o al di sotto dell’1%, in linea con gli spread pre-crisi del 2011. Allo stesso tempo i prezzi delle case – dopo una contrazione media del 16% sul quinquennio 2010 – 2015 – continuano la discesa con un nuovo -1,9% nel terzo trimestre 2016. Ma non è detto che queste condizioni ottimali perdurino anche sui prossimi trimestri”, dici Stefano Rossini, amministratore e fondatore di MutuiSupermarket.it. “Ci aspettiamo una progressiva ripresa dei prezzi dell’immobiliare, specie alla luce del +23% del numero di compravendite sul primo semestre 2016 e del primo aumento dei prezzi al mq per immobili di nuova costruzione, pari a +0,5%, dopo ben 2 anni di contrazioni non stop. Oltre a ciò, dopo 3 anni di tagli continuativi, con l’arrivo dell’autunno alcuni istituti di credito hanno iniziato a rivedere leggermente al rialzo le proprie condizioni di offerta, segnalando un cambio di rotta nelle proprie politiche commerciali. Sarà quindi necessario monitorare l’evolversi di questi indicatori chiave per comprendere al meglio le prospettive di crescita del mercato mutui sui prossimi trimestri.”