Il progetto espositivo Cucire il Tempo, dedicato al tema dell’arte come tessitura del quotidiano, va in scena per la sua fase conclusiva a Mantova da domani 19 ottobre fino al 7 novembre.
Il progetto è curato da Stefano Baia Curioni e Melina Mulas presenta la ricerca di sei artiste italiane che esplorano la pratica del fare arte come gesto che “accoglie, cuce e riordina l’amore profondo per le proprie origini”. Tessitura, infanzia, ascolto, fiaba, narrazione, silenzio e radici sono alcune delle parole d’accesso per la comprensione del loro lavoro.
Stefano Baia Curioni direttore della Fondazione Palazzo Te
“Nell’anno dedicato a Venere e alla possibilità di una rinascita è importante una mostra dedicata a una particolare qualità del fare arte. Quella di raccogliere i fili della gioia e del dolore assieme per tessere il presente in modo umano e generoso. Le artiste scelte hanno questo in comune: capacità di vedere e di farci vedere i doni del presente”.
La rassegna Cucire il Tempo è promossa dal Comune di Mantova, Fondazione Palazzo Te e Fondazione le Pescherie di Giulio Romano, in collaborazione con Archivio Maria Lai e Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani. Inoltre ha il contributo PIC | Regione Lombardia e con il progetto grafico di Corraini Edizioni. Il progetto nasce da una intuizione di Melina Mulas. “Ho avuto la fortuna di conoscere alcune artiste, le ho incontrate perché le ho cercate, attratta dalla dimensione spirituale della loro ricerca, nel loro fare. Ognuna, in modo diverso, trasforma e alchimizza i temi e il tempo della propria vita, come fossero tessitrici”.
Il terzo momento espositivo presenta le opere di bisquit di porcellana di Rosanna Bianchi Piccoli e le sculture in rame di Antonella Zazzera, lavori inediti o appositamente compiuti per la mostra mantovana.
Rosanna Bianchi Piccoli
Rosanna Bianchi Piccoli è un’artista nota per la sua ricerca sulla ceramica dalle origini al contemporaneo. La selezione delle cinque sculture esposte racconta il rapporto dell’artista milanese con la terra e l’argilla. Intese come “scrigni” che contengono la materia e la sacralità del tempo. Le opere – tra cui Se noi siamo la terra (2001) – sono legate con fili colorati, evocativi del suo vissuto.
Antonella Zazzera
Antonella Zazzera, artista umbra, lavora con il rame. Le due opere presentate a Mantova interpretano il concetto di tessitura come sedimentazione. Attraverso fili di rame intrecciati e stratificati, le sculture indagano la centralità della Luce nella definizione dello Spazio e della Forma.
“Le sei artiste tessono sia la gioia che il dolore rammendano ferite che generano bellezza, la guarigione e la gratitudine sono l’ordito della loro arte. Più intessono e più aprono alla dimensione di libertà che unisce, con un filo, tutte le donne in un’antica sorellanza. Con alcune di loro è nata una spontanea e profonda amicizia. C’è un aspetto, un ingrediente fertilizzante, nel lavoro di queste artiste, che è impossibile esprimere a parole: l’umiltà, nel senso di humilis, dalla terra”. Ha spiegato Melina Mulas che le ha registrate e ritratte con la fotografia.
Cucire il Tempo il venerdì, sabato e domenica
Nelle due tappe espositive precedenti sono state presentate le opere di Maria Lai in dialogo con i monocromi di Sonia Costantini (7 – 26 settembre 2021). Inoltre quelle di Marta Allegri accanto alle sculture di Irene Lanza (28 settembre – 17 ottobre 2021).
Orari: venerdì 16.00 – 20.00; sabato e domenica 10.00 – 12.30 e 16.00 – 20.00 o su appuntamento segreteria@fondazionepalazzote.it