Nella sua proposta di budget 2014 Barak Obama ha proposto di tagliare 4,1 miliardi di dollari di sussidi per gli idrocarburi (che invece in Italia qualcuno pensa di incrementare) e di aumentare del 50% il sostegno alla produzione di energia eolica, il rilancio dell’auto elettrica e dell’efficienza energetica. Il nuovo piano Washington punta a un aumento dell’8% dei fondi a disposizione del Dipartimento per l’Energia (Doe), portando il totale a 28,4 miliardi di dollari, di cui 2,8 miliardi per supportare la ricerca e sviluppo nelle energie rinnovabili. Sul fronte rinnovabili, la spesa per l’istallazione e l’integrazione di impianti fotovoltaici ed eolici verrebbe incrementata del 29% annuo, mentre lo sviluppo dei biocarburanti sarebbe sostenuto da un +24% delle sovvenzioni.
La notizia positiva per tutta l’industria delle rinnovabili che nel corso dei primi mesi del 2013 ha iniziato a dare segnali di stanchezza. Secondo uno studio di Bloomberg Energy Finance nei primi 3 mesi dell’anno gli investimenti in clean energy, pari a 40,6 mld di dollari, sono calati del 22% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente toccando il livello più basso da 5 anni a questa parte. La decisione di Obama favorisce gli operatori già presenti negli Stati Uniti. Tra le quali Enel Green Power che in Usa ha siglato importanti accordi di sviluppo, il più recente dei quali con GE, per la realizzazione di capacità eolica. In Europa sono favoriti REC, SolarWord e SMA Solar. In Italia dopo TerniEnergia si segnalano anche buone prospettive per Kinexia e Gefran.