Valdis Dombrovskis, commissario europeo per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e il mercato unico dei capitali, all’inizio dell’anno di era impegnato per trasformare l’Europa in un polo mondiale per il Fintech.
Una strada impervia viste anche le numerose barriere esistenti negli Stati membri rispetto allo stato dell’arte del resto del mondo: secondo PwC nell’Asia Pacifica il Fintech ha ricevuto nel 2017 investimenti per un totale di 14,8 miliardi di dollari, contro gli 8,3 miliardi del Nord America e i 2,4 del Regno Unito.
Con l’entrata in vigore, il 13 gennaio scorso, della direttiva UE PSD2 sui servizi di pagamento, l’UE ha iniziato a muovere i primi passi verso il settore. Per competere a livello mondiale, le imprese europee innovative devono avere accesso ai capitali, disporre di spazi per innovare e beneficiare di un ampliamento di scala per crescere. aveva dichiarato Dombrovskis presentando il piano d’azione UE per il Fintech e le nuove norme per il crowdfunding.
Passaporto UE per il crowdfunding
Molte piattaforme hanno difficoltà ad espandersi restando di fatto confinate entro i confini nazionali. I problemi, insomma, restano la frammentazione del mercato UE e la mancanza di norme comuni. La proposta presentata alla Commissione intende appunto eliminare tali problemi permettendo alle piattaforme di crowdfunding di offrire più facilmente i propri servizi in tutta l’UE e migliorando l’accesso a questa forma di finanziamento innovativa per le imprese. Tutto questo attraverso una sorta di passaporto UE per le piattaforme di crowdfunding, che possono ottenere sulla base di un unico insieme di norme e che permetterà loro di operare in tutta l’Unione. Gli investitori saranno protetti da norme chiare in materia di informativa, di governance e di gestione del rischio.
Fintech: ecco il piano d’azione UE
Il piano d’azione europeo punta a consentire al settore finanziario di sfruttare il rapido sviluppo delle nuove tecnologie (come la blockchain, l’intelligenza artificiale e i servizi di cloud) e al tempo stesso mira a rendere i mercati più sicuri e di più facile accesso per i nuovi operatori.
La Commissione ospiterà un laboratorio UE sul Fintech, grazie al quale le autorità europee e nazionali potranno collaborare con i fornitori di tecnologia, in modo neutrale e in uno spazio non commerciale;
La Commissione ha già creato un Osservatorio e forum dell’UE sulla blockchain, che riferirà in merito alle sfide e alle opportunità delle criptovalute nel corso del 2018 e sta lavorando a una strategia globale sulla tecnologia di registro distribuito e sulla blockchain per tutti i settori dell’economia;
La Commissione avvierà consultazioni sul modo migliore per promuovere la digitalizzazione delle informazioni pubblicate dalle società quotate in Europa, anche attraverso il ricorso a tecnologie innovative per realizzare l’interconnessione delle banche dati nazionali. Ciò permetterà agli investitori di accedere più facilmente a informazioni fondamentali per prendere decisioni consapevoli sui propri investimenti;
La Commissione intende organizzare seminari per migliorare lo scambio di informazioni sulla cybersecurity;
La Commissione presenterà un programma con migliori prassi sugli spazi di sperimentazione normativa, sulla base degli orientamenti forniti dalle autorità europee di vigilanza.09:14 10/03/2018