EXPO 2015, vantaggi non solo per Milano
impatto positivo atteso nelle altre regioni
Fiduciosi tre milanesi su quattro (+8% in sei mesi)
Su livelli simili piemontesi, emiliani e veneti
Puntare su: innovazione (milanesi), ambiente (italiani), vivibilità (emiliani)
Impatto da 11 miliardi e 200 mila posti di lavoro
Sangalli: “Una nuova agenzia per la promozione del turismo milanese”
Milano, 1 luglio 2013. Mancano poco meno di due anni all’inaugurazione di Expo 2015, e tra i milanesi (e gli italiani) cresce l’ottimismo sul fatto che l’evento rappresenti una opportunità da non perdere, soprattutto in un periodo di difficoltà economica internazionale come quello che stiamo vivendo: complessivamente la pensa così il 75,3% dei milanesi (che cinguettano su Twitter) e il 73,4% di italiani, un dato in crescita rispetto a 6 mesi fa (rispettivamente +8% e +10,2%). Tra le regioni limitrofe alla Lombardia, i più ottimisti sono i piemontesi (67,7%), bene emiliani (66,5%) e veneti (65,5%). Ma su quale aspetto puntare soprattutto per il successo di Expo 2015? Qui emergono delle differenze regionali: i milanesi punterebbero soprattutto su internet, tecnologia e conoscenza (per il 33,9%) come anche i veneti (34,4%), mentre sia i piemontesi (42,1%) che gli italiani più in generale (42,1%) scommetterebbero su ambiente, agricoltura e alimentazione, infine gli emiliano sceglierebbero la creazione di città più a misura d’uomo e migliore qualità della vita (42,6%). Ma Expo 2015 è anche una opportunità: di creazione di nuove partnership internazionali (per milanesi: 18,4% e per italiani: 28,1%), ma anche di business (piemontesi: 25,2%, emiliani: 23,7%), di infrastrutture (piemontesi: 21,4%) e di lavoro per i giovani (emiliani: 16,3%). D’altra parte l’impatto economico di Expo 2015 tra il 2012 e il 2020, a Milano e in Italia è stimato pari a 24,7 miliardi di produzione aggiuntiva con un incremento di valore aggiunto stimato in 10,5 miliardi di euro e 199 mila persone occupate collegate direttamente o indirettamente (unità di lavoro aggiuntive annue) grazie ad investimenti della società di gestione e dei Paesi partecipanti, aumento dei consumi, turismo ed eredità economica che l’evento lascerà in termini di nuove imprese create. Sono questi i dati che emergono da una analisi effettuata su oltre 16 mila messaggi postati su Twitter nel corso di maggio e giugno 2013 dalla Camera di Commercio di Milano in collaborazione con Voices from the Blogs (http://voicesfromtheblogs.com/), spin-off dell’Università degli Studi di Milano che si occupa di analizzare i social media e da una ricerca sull’impatto economico diretto e legacy dell’evento Expo 2015 promosso dalla Camera di commercio di Milano e dalla Società di gestione di Expo 2015.
Oggi il Forum sulle regioni d’Italia per Expo Milano 2015 presso Palazzo Lombardia.
“La percezione intorno ad Expo diventa sempre più positiva – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – e questo è importante mentre ci avviciniamo rapidamente al 2015. Il coinvolgimento nazionale in questo grande evento dà la misura di un impatto economico atteso che va ben al di là dei confini milanesi. Come Camera di commercio, in collaborazione con il comitato promotore di Expo e con i Tavoli dedicati alle imprese in vista di Expo puntiamo proprio a valorizzare le nuove opportunità che verranno create per le nostre imprese. L’impatto più importante è atteso sul turismo, per questo stiamo predisponendo, insieme alla Regione Lombardia e alla società Expo 2015, una nuova agenzia che resti come eredità dell’esposizione universale”.
Le Regioni d’Italia per Expo Milano 2015
1 luglio 2013
Vi parlo brevemente di due temi.
Il primo. Pochi mesi fa, con la Società Expo, abbiamo commissionato un’indagine che ha portato a questa stima: nell’arco di 8 anni Expo produrrà sul territorio nazionale un PIL di 25 miliardi di euro, di questi quello che resta nelle tasche di imprese, lavoratori e investitori sarà 10 miliardi e mezzo di euro che movimenteranno circa 200 mila unità lavorative.
Sono numeri che possono contribuire attivamente a rimettere in moto l’economia, spingendoci fuori dalla spirale recessiva in cui da troppo siamo avvitati.
Vengo al secondo tema. Pochi giorni fa con Regione Lombardia ed Expo Spa abbiamo creato una Società che gestirà il cosiddetto Sistema Integrato Turismo.
In pratica, questa società metterà insieme tutta l’offerta turistica disponibile sul territorio (teatri, musei, ristorazione, alberghi, negozi e così via) per promuoverla presso i tour operator, affinché possano costruire percorsi turistici.
L’obiettivo in definitiva è quello di intercettare al meglio i flussi turistici internazionali.
Parliamoci chiaro: non si tratta di sostituirsi agli operatori del settore. Si tratta invece di creare un centro unico di riferimento con cui gli operatori del settore -agenzie viaggi, tour operator- possano lavorare al meglio.
Questo Sistema Integrato Turismo –ed è questa la cosa più importante e il motivo per cui ne parlo oggi- avrà prospettiva nazionale.
Per questo, ci piacerebbe estendere l’invito a partecipare al Sistema Integrato Turismo anche ad altre istituzioni, come quelle regionali che sono presenti oggi. Questo Sistema Turismo potrebbe essere una delle eredità più belle di un Expo dell’Italia, il Paese che nel turismo ha davvero la sua miniera d’oro, però purtroppo non del tutto esplorata.