Gatto Cucine cambia i vertici e lo comunica durante gli ultimi giorni del Saline del Mobile. Nel giro di un triennio la realtà aziendale punta a raggiungere un fatturato da 50 milioni di euro.
Rinnovo significativo nel settore kitchen: Gatto Cucine ha presentato ufficialmente tra i padiglioni del Salone del Mobile di Milano, il nuovo assetto societario. La quota di maggioranza dello storico marchio di Camerano (Ancona) è stato acquisito, nel marzo 2016, da Antonio Calvi (a destra nella foto) che, abbinandolo al brand Patriarca dallo stesso detenuto, dà ufficialmente avvio a una nuova avventura imprenditoriale.
Il suo ingresso all’interno del contesto aziendale ha conciso in un aumento di capitale sociale e nell’introduzione di un ambizioso progetto di rilancio. Nel ultimi anni Gatto Cucine aveva infatti subito diverse trasformazioni, a seguito della perdurante crisi economica. Oggi però è pronto a voltare pagina. “Attraverso questa operazione si realizza una sinergia con cui punteremo a inserirci in nuove branche di mercato, pur mantenendo i nostri prodotti a un livello qualitativo alto”, spiega Antonio Calvi, general manager di Gatto Cucine, “nutriamo grande fiducia per il nostro futuro. I marchi Patriarca e Gatto Cucine – aggiunge – rientrano inoltre in una pianificazione più allargata: saranno parte di una holding, di imminente costituzione, che mirerà a rafforzare la loro immagine e presenza nel settore dell’arredamento delle cucine di lusso su scala mondiale”.
Gatto Cucine è affiancata, per l’ottimizzazione della propria struttura finanziaria, da Capizzi & Partners – Corporate Finance Advisors, realtà professionale fondata dal professor Vincenzo Capizzi (Università del Piemonte Orientale e SDA Bocconi) specializzata nella consulenza finanziaria alle imprese, nella predisposizione di piani industriali e valutazioni d’azienda, nel supporto ai processi di M&A, di ristrutturazione del debito, di fundraising presso fondi di private equity e venture capital. “La nuova proprietà vanta una straordinaria esperienza sul fronte delle cucine, soprattutto in termini di forza commerciale”, illustra il professor Vincenzo Capizzi. “Quello che sto cercando di fare con la mia divisione è abbinare a questa capacità un supporto coerente nel campo dell’amministrazione e della finanza. In sostanza – prosegue -, è in corso una ristrutturazione del sistema che possa garantire prospettive di crescita significative. Una volta razionalizzata la struttura proprietaria, l’organizzazione e la finanza si metterà a punto un business plan che costituirà la base per la sua successiva affermazione, sia in Italia che all’estero. E che porti l’azienda, nel giro di un triennio, a raggiungere un fatturato di 50 milioni di euro, costituito per il 40 per cento da esportazioni oltreconfine”.
Nella foto da sinistra Cristina Chiabotto, Nicoletta Calvi, Davide Scabin, Antonio Calvi.