Grazie ad Alberto Salza

resizedimage547547-MGA0202Sono contento per il pomeriggio trascorso insieme, deluso però dalla scarsa affluenza di pubblico iniziale, poi migliorata, purtroppo è sempre difficile trasmettere e comunicare qualcosa che si crede importante. Rimango in fondo contento. Non è stata una conferenza, qualcosa di più bello, sono stato a un incontro semplice, quasi a braccio, senza quelle regie formali che di buono hanno solo il costume e l’apparenza, avevo preparato due righe per introdurre Alberto Salza, due righe che credo valgano comunque la pena di essere lette, per rimpiangere la scomparsa di persone importanti.

Buon pomeriggio a tutti e grazie per essere qui, ringrazio l’amministrazione comunale che ha patrocinato questa importante iniziativa del Gasbioleggio.

Ringrazio anche il gentile Alberto Salza che si è recato fin qui nonostante l’influenza che ha contratto appena tornato dall’Africa settimana scorsa.

Ringrazio anche il direttore del quotidiano online btboresette, Domenico Megali, che mi ha cortesemente fornito il contatto e-mail del sig. Salza.

Bene, dopo la lettura della trilogia sulla disumanità dell’antropologo, credo di aver capito una cosa tra le tante differenze culturali sparse per il pianeta: oggi, non sono più sicuro che la fortuna o la sfortuna esistano, o meglio, se esiste la fortuna, allora fortunato è colui che vive dove non c’è un conflitto armato.

Decine di migliaia di persone che scappano da situazioni per noi difficili solo da immaginare, e si spingono rischiando la vita alla ricerca di un posto migliore dove vivere, in cerca di speranza, oggi non le posso più biasimare.

Possediamo tutti un telefono cellulare, lo abbiamo tutti in tasca? Il sig. Salza non possiede un telefono cellulare, perché ha conosciuto personalmente le sofferenze che esistono dentro ad un semplice e apparentemente innocuo telefonino.

Spero con l’aiuto e la disponibilità di quest’amministrazione comunale, di avviare un cineforum qui a Mezzomerico, per proiettare alcuni documentari, ad esempio il documentario L’incubo di Darwin, citato egregiamente nel suo ultimo libro Eliminazioni di massa.

Orazio, si parla di 2000 anni fa, in alcune sue epistole scriveva: all’avaro manca sempre qualcosa; poni un limite fermo alle tue voglie.

Forse, questo pomeriggio, proveremo a mettere un limite fermo alla nostre voglie, cercando di ricordare che siamo tutti indirettamente responsabili di ciò che accade nel mondo. Anche se le persone scompaiono, è nostro dovere tenere in vita l’impegno contro le diseguaglianze tra gli esseri umani, come faceva Nelson Mandela.

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