In Lombardia 9 progettisti informatici su 10 sono difficili da trovare. Nel Lazio le imprese che cercano termo idraulici non riescono a rimpiazzare i propri collaboratori e in Trentino Alto Adige le imprese sono “a caccia” di camerieri (non stagionali). Sono i casi estremi della grande difficoltà che il sistema produttivo sperimenta (anche quest’anno, in piena crisi occupazionale) nel reperire alcune figure professionali “introvabili”. A mostrarlo è un approfondimento dell’analisi annuale del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, presentata a Verona in occasione di Job&Orienta. Anche in un 2012 in cui la disoccupazione ha assunto caratteri di emergenza per il Paese e in un contesto in cui le imprese procedono alle assunzioni con estrema cautela (tanto che quelle totali saranno complessivamente 200 mila in meno del 2011), molti potenziali posti di lavoro rischiano di rimanere vacanti perché i candidati sono difficili da reperire. Certo gli “introvabili” quest’anno sono “solo” 65 mila, ossia il 16,1% delle assunzioni non stagionali previste dalle imprese (lo scorso anno erano quasi il 20%), ma in alcune regioni e per singoli profili professionali sono vere e proprie “primule rosse”.
“Anche quest’anno dai dati Excelsior emerge un paradosso: pur in presenza di una contrazione dell’occupazione, una parte non marginale della domanda di lavoro delle imprese comporterà difficoltà nella ricerca del candidato più idoneo”, sottolinea il segretario generale di Unioncamere, Claudio Gagliardi. “E’ un paradosso che rende sempre più urgente intervenire con un cambio di passo del mondo della formazione: serve uno sforzo straordinario per offrire a tutti i giovani la possibilità di conoscere dal di dentro il mondo dell’impresa e, nello stesso tempo, far apprezzare alle imprese il proprio talento. E’ necessario in definitiva organizzare anche in Italia in maniera sistematica percorsi di apprendimento in azienda completamente integrati nel curriculum formativo”.
Gli “introvabili” nel 2012
Su oltre 406 mila assunzioni non stagionali previste dalle imprese dell’industria e dei servizi, sono 65.500 (pari al 16,1% del totale) quelle per le quali le imprese segnalano difficoltà di reperimento. Il calo generalizzato della domanda di lavoro da parte del sistema produttivo (200 mila le assunzioni totali previste in meno rispetto allo scorso anno) spiega la riduzione della quota di “introvabili” rispetto alla rilevazione effettuata nel 2011 (117 mila unità, pari a poco meno del 20% delle 600 mila assunzioni non stagionali che le imprese intendevano effettuare entro l’anno). Tuttavia, per alcuni profili professionali le criticità restano elevate.
Tra i livelli di istruzione, la difficoltà di reperimento si concentra quest’anno soprattutto sui laureati. Dei quasi 59 mila che le imprese intendono assumere nel 2012 con un contratto non stagionale, uno su 5 è considerato introvabile, pari a quasi 12 mila unità. Rispetto allo scorso anno, quando le imprese ne avevano previsti in entrata 74 mila, la quota della difficoltà di reperimento si riduce tuttavia di 6 punti percentuali (dal 26,1 al 20%).
Per i diplomati superiori (166 mila le assunzioni non stagionali previste nel 2012), le difficoltà si concentrano su 27 mila unità (il 16,2%), in discesa anche in questo caso sia in valore assoluto (erano più di 45 mila nel 2011) sia in termini di quota sul totale delle relative assunzioni (di oltre due punti percentuali, da 18,7 a 16,2%).
Le professioni dei laureati: le più introvabili e quelle di maggiore sbocco
Nonostante la crisi e il crescente numero di soggetti in cerca di occupazione, di fronte alle assunzioni di laureati, ad esempio, le imprese incontrano elevate difficoltà di reperimento quando si trovano ad assumere determinate figure professionali. E’ il caso del progettista di sistemi informatici, professione per la quale i candidati ideali sono i laureati in Informatica: sono 900, delle mille circa previste per quest’anno, le assunzioni difficili da reperire, pari a quasi l’85% del totale. Nel campo dell’informatica, tra le prime venti professioni “introvabili” si incontrano, con tassi di difficoltà attorno al 30% delle assunzioni previste per quest’anno (e tutte con la prevalente richiesta di una laurea in ingegneria informatica), anche il consulente di software (un centinaio gli introvabili), l’analista programmatore (circa 150 difficili da reperire) e il programmatore informatico (più di 300 gli introvabili). Infine, con il 22% di difficoltà di reperimento, rientra anche lo sviluppatore di software (più di 300 gli “introvabili”).
Progettisti, ma non solo di sistemi informatici, perché quest’anno le imprese hanno difficoltà a trovare anche Progettisti meccanici (per cui si richiedono soprattutto ingegneri meccanici e navali), introvabili per quasi un terzo delle richieste, pari ad oltre 500 unità sulle 1.800 circa assunzioni previste. E sebbene i valori assoluti siano più bassi, piuttosto “irreperibili” sono anche altre figure di progettista, come quello di impianti industriali (sempre con preferenza per gli ingegneri meccanici e navali) e quello nel settore dei servizi (maggiormente richiesti i laureati in economia bancaria, finanziaria e assicurativa), dove circa il 40% delle assunzioni sono difficili da reperire (circa un centinaio in entrambi i casi).
Tra le prime posizioni per difficoltà di reperimento si collocano anche i revisori contabili (per i quali le imprese cercano soprattutto laureati in scienze economico-aziendali, del marketing e dell’amministrazione), introvabili in oltre un terzo dei casi, quasi 300 in valori assoluti su un totale di ben oltre 700 assunzioni previste per quest’anno.
I laureati nei diversi indirizzi di ingegneria, comunque, rappresentano i candidati ideali per ben 9 della prime 20 professioni in cui i “dottori” sono ritenuti introvabili, a dimostrazione che questo titolo di studio offre altissime opportunità di assunzione, a patto sempre di un’adeguata preparazione dei candidati, meglio se arricchita da un’esperienza, unita anche ad una flessibilità nello svolgere le professioni per cui sono chiamati a ricoprire.
Considerando invece le professioni di maggiore sbocco occupazionale, sempre tra i “dottori”, primeggiano gli infermieri con 3.500 assunzioni di laureati circa, seguiti dagli addetti all’amministrazione (3.000) e dagli educatori professionali (2.200). Sbocchi professionali di cui potranno beneficiare in larga misura anche i neo-laureati, visto che le imprese ritengono adatto anche un giovane appena uscito dall’università a svolgere la professione nel 62-63% delle assunzioni per le prime due figure professionali richieste e per ben il 77% nel caso della terza.
Sopra le mille richieste di laureati si posizionano invece gli addetti allo sportello bancario, i progettisti meccanici, gli sviluppatori di software, i tecnici commerciali, i professori di scuola secondaria superiore, i programmatori informatici e i progettisti di sistemi informatici e i farmacisti. Fra queste professioni, i giovani neo-laureati avranno maggiori chance di impiego nel caso dei progettisti di sistemi informatici (per l’86% delle assunzioni saranno ritenuti adatti) e degli addetti allo sportello bancario (75%).
I diplomati: gli indirizzi di studio più difficili da reperire e le professioni più richieste
Sebbene il periodo di crisi evidentemente moltiplichi l’offerta di lavoro anche da parte dei diplomati, motivo per cui quest’anno la difficoltà di reperimento nel loro caso è diminuita (16,2% nel 2012 contro il 18,7% del 2011), per alcuni indirizzi di diploma superiore la ricerca da parte delle imprese risulta particolarmente complicata anche nel 2012. E’ il caso soprattutto dell’indirizzo legno, mobile e arredamento (180 le assunzioni “difficili” su quasi 400), introvabile in un caso su due. Prossima al 40% anche la difficoltà di reperire diplomati nell’indirizzo delle telecomunicazioni (230 gli “introvabili” su 600). La domanda delle imprese non si incontra con l’offerta in almeno un quarto delle assunzioni in altri quattro indirizzi: quello termoidraulico, quello tessile, abbigliamento e moda, quello elettrotecnico e quello turistico-alberghiero. Da segnalare però, per l’elevata richiesta che proviene dal sistema produttivo, anche l’indirizzo meccanico (oltre 15mila le assunzioni non stagionali previste, di cui quasi 3mila “difficili”), l’amministrativo-commerciale (quasi 6mila gli irreperibili a fronte di 40mila richieste, seppur il tasso di difficoltà sia più basso della media) e, in assoluto, l’indistinta domanda di diplomati per i quali le imprese non hanno specificato l’indirizzo di studio: 67mila le assunzioni non stagionali previste per questi diplomati, delle quali quasi 10mila considerate di difficile reperimento.
Tra i principali sbocchi professionali che si aprono quest’anno per quanti hanno un titolo di scuola superiore, il sistema informativo Excelsior evidenzia soprattutto le opportunità ancora offerte dalle imprese ai commessi di negozio, agli addetti all’amministrazione, agli assistenti di vendita, agli addetti alla segreteria e ai magazzinieri, la cui domanda è compresa tra le 10 mila e le 6 mila unità. Tra queste figure, i giovani appena usciti dal percorso formativo sono ritenuti adatti a svolgere la professione richiesta in misura maggiore nel caso dei Commessi di negozio e in quello degli assistenti alla vendita (circa i due terzi delle assunzioni previste sarebbero destinate a diplomati ‘freschi di studi’). Superano le 5 mila unità anche le assunzioni non stagionali di diplomati per gli addetti alla contabilità, mentre superiori alle 3 mila sono quelle per camerieri, addetti ai servizi di pulizia e addetti alle vendite nella grande distribuzione.
“Spalmata” sul territorio nazionale, la difficoltà di reperimento nel 2012 assume dei caratteri persino curiosi. Tra i profili a maggior qualificazione, per i quali le imprese cercano prevalentemente laureati, spicca soprattutto il dato della Lombardia, dove le imprese considerano introvabili quasi il 90% dei Progettisti di sistemi informatici ricercati (oltre mille le assunzioni non stagionali previste a livello nazionale). I Venditori tecnici, invece, sono difficili da trovare in Piemonte, dove per il 78% delle richieste nella regione le imprese segnalano difficoltà di reperimento (2.200 circa le assunzioni previste a livello nazionale). “Introvabili” anche i progettisti meccanici in Emilia Romagna, dove sono circa la metà del fabbisogno regionale quelli di difficile reperimento (quasi 1.800 le assunzioni in Italia). Tra i profili medium e low skill, ai quali hanno accesso con maggiori probabilità i diplomati e le persone in possesso di qualifica professionale, spiccano i casi della domanda praticamente impossibile da soddisfare nel Lazio per quanto riguarda i termo idraulici e gli installatori di impianti idraulici (circa il 99% delle corrispondenti assunzioni non stagionali previste dalle imprese in questa regione sembra infatti difficile da reperire), nonché quella dei camerieri (non stagionali) in Trentino Alto Adige (62% difficili da trovare).