Il Salone del Libro vale oltre 29 milioni di euro come ricadute sull’economia del territorio
Le ricadute economiche dirette sull’economia del territorio del 30° Salone Internazionale del Libro di Torino sono state stimate in circa 14,2 milioni di euro. E se si guarda l’impatto moltiplicatore con i suoi effetti anche indiretti, si parla di valori medi fra i 29,494 e i 29,586 milioni di euro. Sono fra i risultati che emergono da uno studio sulla valutazione economica e sociale della scorsa edizione della manifestazione svolto dall’Università di Torino e presentato al 31° Salone domenica 13 maggio.. «Il fatto che il 60% del pubblico sia fidelizzato vuol dire che il Salone ha un valore economico significativo – ha commentato Mario Montalcini – e stiamo cercando di organizzare una collaborazione stretta, di medio lungo-termine, con il mondo delle università».
Il lavoro è stato condotto da tre gruppi di ricerca coordinati dal professor Germano Paini nell’ambito del Progetto innovazione e competitività, e facenti capo rispettivamente al Centro interdipartimentale di Studi Urbani e sugli Eventi Omero, che si è occupato della valutazione del profilo dei visitatori e dell’impatto economico; a LabNet – Laboratorio di Applied Network Science della Scuola di Amministrazione Aziendale, che si è occupato della valutazione dei sistemi relazionali della filiera editoriale e dei profili di fruizione da parte delle utenze professionali; e a Quaerys, che ha analizzato gli Users Generated Content, ossia i contenuti social generati dagli utenti. Per il Centro Omero la supervisione della ricerca è stata svolta da Piervincenzo Bondonio e Giovanna Segre con la collaborazione di Enrico Bertacchini e degli studenti del corso di Laurea Magistrale in Economia dell’ambiente, della cultura e del territorio; per LabNet la supervisione è stata svolta da Marcello Bogetti; per Quaerys da Sergio Scamuzzi e Giuseppe Tipaldo.
IL PROFILO DEL VISITATORE DEL SALONE DEL LIBRO
La ricerca si è basata sui risultati della somministrazione di 2.140 questionari ai visitatori del Salone 2017 nelle 5 giornate di apertura. I principali risultati ottenuti dal punto di vista del profilo dei visitatori permettono di evidenziare che il 37,2% dei visitatori afferma di partecipare al Salone del Libro da oltre 7 anni (mentre il 23,8% degli intervistati dichiara di essere alla prima edizione, rappresentando un dato in crescita rispetto a quanto registrato in passato); che l’88% degli intervistati dichiara di essere molto soddisfatto dalla visita fatta (in particolare il 54,5% soddisfazione massima, il 33,5% dichiara soddisfazione quasi massima); che il 91,6% degli intervistati dichiara di essere intenzionato a tornare alla prossima edizione del Salone del libro (in particolare il 75% risponde assolutamente sì); che i visitatori del Salone provengono per il 56% dall’area metropolitana di Torino e per il 44% da luoghi fuori da essa (in particolare nel 31,2% dei casi arrivano da altre regioni, senza contare gli studenti giunti al Salone in gita scolastica); e che oltre l’86% di coloro che arrivano da fuori l’area metropolitana di Torino viene in città esclusivamente per visitare il Salone.
IMPATTO ECONOMICO DEL SALONE
Per quanto riguarda la stima dell’impatto economico, le elaborazioni, integrate quando necessario da stime, le ricadute economiche dirette sull’economia locale del 30° Salone del Libro di Torino sono ammontate a circa 14,2 milioni di euro. Applicando i moltiplicatori pertinenti si ottengono stime dell’impatto economico sul territorio che variano tra un minimo di 28,018 milioni di euro circa (ottenuto sommando i valori per i moltiplicatori minimi) e un massimo di 31,062 milioni circa (ottenuto sommando i valori per i moltiplicatori massimi): è ragionevole quindi ritenere che la stima dell’impatto si possa collocare entro i valori medi di 29,494 e 29,586 milioni di euro.
SALONE E SVILUPPO DELLE RETI
La ricerca svolta da LabNet, basata su un questionario on-line inviato via mail a tutta la popolazione degli espositori e a quella del pubblico professionale (hanno risposto 127 espositori su 444 e 792 professionals su 540), ha avuto invece l’obiettivo di sondare le loro valutazioni sul contributo dato dal Salone alla creazione e al consolidamento di relazioni e di network. I risultati principali ottenuti mostrano come il Salone del Libro sia vissuto dai fruitori professionals come una occasione per costruire relazioni professionali: questa attesa è particolarmente avvertita da piccoli e medi editori, meno dai grandi. Inoltre, la rete di relazioni costruita nel tempo è ricca e articolata, che contribuisce a creare e rafforzare la filiera della editoria, costruendo capitale sociale e relazionale. L’asse relazionale più importante maggiormente arricchito è quello dei rapporti fra editori e scrittori, quello fra editori e librai e quello fra docenti ed editori. L’82% delle relazioni dichiarate dagli editori sono nate grazie al Salone del Libro di Torino. Le vendite dirette al pubblico in ogni caso costituiscono un sicuro fattore di successo, legato alla grande affluenza: i giudizi di soddisfazione sono elevati e superiori alla valutazione dell’impegno dedicato ad esse. Il Salone di Torino si conferma un luogo da cui trarre nuove idee e spunti, meno performante tuttavia sul piano più strettamente degli accordi commerciali.
SALONE E SOCIAL MEDIA
Infine, l’indagine svolta da Quaerys (www.quaerys.com) sugli Users Generated Content prodotti nel periodo del 30° Salone Internazionale del Libro di Torino e della prima edizione di Tempo di Libri ha decretato vincitore il Salone di Torino, sulla base dei risultati emersi dall’analisi dei testi pubblicati dagli utenti sui principali social network (Facebook, Twitter e Instagram), del sentiment espresso dagli utenti e delle performance dei canali ufficiali del Salone del Libro di Torino e di Tempo di Libri.