“La secessione è un fatto inaccettabile”, ha esordito così Jacopo Morelli, presidente uscente durante il suo intervento al XXVII meeting giovani imprenditori delle Confindustrie di Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, che si è svolto a Venezia. Nel presentare e prima di proclamare Marco Gay – attuale presidente dei GI del Piemonte – candidato unico alla presidenza dei giovani industriali, Morelli ha voluto ricordare l’importanza dell’unione dei GI sotto un’unica bandiera quella dell’Italia. “L’esordio con il tricolore della convention grazie all’interpretazione dell’inno di Mameli rivisitato da Legality Band Project è un segnale forte qui in Veneto proprio, in cui ci sono stati momenti di tensione”.
“Per aiutare la ripresa servono segnali positivi, modifiche concrete e immediate del fisco, soprattutto eliminando un’Irap che a oggi pare del tutto ingiustificato”, ha proseguito Morelli, “e regressivo per le imprese . Gay dovrà affrontare il tema delle riforme istituzionali, a partire dalla legge elettorale e dal bicameralismo, incidendo con precisione e grande equilibrio”. Oltre alle riforme politiche il convegno si è concentrato sulla terza rivoluzione industriale. Secondo Stefano Micelli il digitale e il manifatturiero sono destinati a unirsi per dare vita a nuove visioni. “Si tratta di una rivoluzione non solo a livello di produzione e informatizzazione ma soprattutto sociale”, ha detto Micelli, “intesa come sfida della società in chiave culturale. Il mercato oggi ha più ampie possibilità con oltre 3 miliardi di consumatori in più per le aziende italiane”.
“Per il nostro paese essere protagonisti di uno scenario culturale è una questione cruciale”, conclude Micelli. “Non solo perché la nostra economia ha bisogno di consolidare la pluralità di soggetti che contribuiscono al nostro export commerciale (400 mld nel 2013), ma anche perché l’Italia in passato ha già saputo promuovere un modello innovativo di manifattura coerente con un’idea di società sostenibile. E’ questa una delle grandi sfide su cui si gioca la credibilità culturale oltre che economica del nostro paese.”
E il valore della varietà diventa anche fonte di successo e punto di riferimento per chi dall’estero ci guarda con particolare interesse come un Paese capace di interpretare e dare nuove visioni di utilizzo e di espressione in un contesto globale aumentando le proprie peculiarità. “In un momento in cui i vecchi paradigmi risultano inefficaci e inefficienti, risulta prioritario pensare e concretizzare nuovi modelli economici, sociali e culturali, guardando da un lato all’asset tradizionale e portante della nostro sistema industriale, il manifatturiero, dall’altro alle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie e dal digitale “, ha detto Enrico Berto, presidente Giovani Imprenditori Confindustria Veneto. “Solo dall’intreccio tra il nostro più qualificato “saper fare” e le tecnologie digitali – bene evidenziato, ad esempio, dalla diffusione delle stampe 3D – è possibile rilanciare la competitività del Nordest e dell’Italia, un intreccio capace di rinnovare le logiche del processo produttivo e distributivo e valorizzare i nostri prodotti riconosciuti in tutto il mondo per qualità, unicità e stile. Nel progetto di questo rinnovamento è esiziale stringere alleanze tra istituzioni pubbliche e private, una sorta di patto tra le classi dirigenti che riponga al centro il nesso innovazione-impresa, quale effettivo motore per la ripresa economica, e promuova quella nuova generazione di Pmi oramai proiettate nel contesto globale”.