Inail: il chiarimento è indipensabile

“Inail  ha chiarito che ‘al riconoscimento del contagio come infortunio sul lavoro non deriva automaticamente una responsabilità del datore di lavoro‘.

Il tema è stato affrontato da Uncem che ha chiesto al Governo di intervenire nel DL Rilancio evitando di dare responsabilità per il contagio ai datori di lavoro, con riferimento a Sindaci e Dirigenti degli Enti locali”.

INAIL  CHIARISCE

Inail nelle sue precisazioni è chiaro: “L’ammissione del lavoratore contagiato alle prestazioni assicurative Inail non assume alcun rilievo né per sostenere l’accusa in sede penale, dove vale il principio della presunzione di innocenza e dell’onere della prova a carico del Pm.

Neppure in sede civile. Ai fini del riconoscimento della responsabilità del datore di lavoro è sempre necessario l’accertamento della colpa nella determinazione dell’infortunio, come il mancato rispetto della normativa a tutela della salute e della sicurezza.

Per le tante modalità di contagio e la mutevolezza delle prescrizioni difficile configurare violazioni.

DI CHI E’ LA RESPONSABILITA’

La molteplicità delle modalità del contagio e la mutevolezza delle prescrizioni da adottare nei luoghi di lavoro, che sono oggetto di continui aggiornamenti da parte delle autorità sulla base dell’andamento epidemiologico, rendono difficile configurare la responsabilità civile e penale dei datori di lavoro”.

“Siccome un comunicato Inail non vale come legge e non fa giurisprudenza – dice Marco Bussone – occorre fare chiarezza

INTERPRETARE NON BASTA

Occorre fare chiarezza evitando ogni dubbio e ogni possibile interpretazione che metterebbe in grande difficoltà Sindaci e Segretari comunali, Dirigenti e Posizioni organizzative degli Enti locali”.

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